2018-09-11

Collaborazione: "LA PICCOLA PARIGI" di ALESSANDRO TONOLI

COLLABORAZIONE
con
ALESSANDRO TONOLI

Buon martedì adorati lettori e bentornati nel fantastico mondo de Lamiavitasonoilibri! (:

La felicità ha un semplice strano nascondiglio. Ma quale?
Potrebbe nascondersi in noi stessi, in altre persone o tra le pagine di un libro.
Dovunque si trovi la felicità è pronta a farsi scovare per durare il tempo di un battito di ciglia, permettendoci di essere chi vogliamo e di rendere reale qualsiasi cosa desideriamo.
La felicità, così come non la conosciamo, potrebbe aver trovato rifugio in "La piccola Parigi"...
Un racconto breve in cui perdersi alla ricerca del nostro sorriso, perché esistono tanti modi di gioire, iniziando dal tenersi la mano davanti ad una piccola Tour Eiffel.

LA COPERTINA


E se la pioggia fosse semplicemente frutto di un pianto?
Nessuna lacrima di dolore, di delusione o di gioia.
Semplicemente lacrime di un pianto necessario a far crescere un seme.
Un seme che all'occhio adulto pare essere proprio il souvenir di una piccola Torre Eiffel, ma che agli occhi di una graziosa bimba bionda, con indosso un vestito rosso, sembra celare al suo interno la felicità.
"La piccola Parigi" racconta di come una piccola cittadina può diventare esattamente il posto in cui si desidera vivere, perché non c'è alcun posto migliore di casa e casa è dove si trova il cuore.
E se fosse proprio questo muscolo pulsante a spingerci inconsapevolmente a sorridere come se non esistessero motivi validi per non farlo?

LA TRAMA
Una città, un racconto misterioso e una bambina di cui nessuno ha mai saputo il nome. Ecco cosa si cela dietro Cabiate e il suo essere chiamata dai suoi abitanti "Piccola Parigi", per un motivo che però nessuno sembra ricordare. Forse solo il nonno di Chiara ha, nascosta nel suo passato, la chiave per svelare la natura di questo incantesimo che ora, forse, sta per essere finalmente rivelato.

IL LIBRO
Titolo: Leggende di Cabiate - "La piccola Parigi"
Autore: Alessandro Tonoli
Casa editrice: GVMAX 
Pagine: 60
Formato cartaceo: disponibile su iBS e Libreriauniversitaria.it
Formato digitale: €2,99 
Genere: narrativa
Scrittura: piena zeppa di felicità.
Come l'autore ha tenuto a precisare a inizio libro, questo testo è stato scritto utilizzando prevalentemente una punteggiatura ritmica a scopo intentivo.
Ogni segno di interpunzione è mirato a voler dare un ritmo narrativo ben preciso, segnando un tempo di pausa necessario alla creazione dell'interpretazione voluta dall'autore nella propria lettura mentale.
Viene recuperata, quindi, la logica delle stesure teatrali dove ogni virgola corrisponde ad un cambio di intenzione della battuta, del sentimento e del sottotetto espresso.
In questo modo la scrittura di Alessandro Tonoli risulta coinvolgente, opportunamente lenta e soprattutto autentica, come se ogni lettore avesse realmente l'autore in persona sedutogli di fronte, intento a leggere il suo capolavoro.
Nello scritto dell'autore traspaiono tante emozioni e vengono comunicati molti messaggi che poi, per una ragione o per un'altra, finiscono per convogliare tutti nel significato profondo che la felicità ha per ognuno di noi.
Una Tour Eiffel in miniatura stretta nella mano sinistra di una graziosa bimba bionda e vestita di rosso, una leggenda metropolitana, la promessa di un amore per cui varrà la pena e lo strabiliante talento di Alessandro Tonoli nel creare una narrazione che può essere interpretata come ogni lettore preferisce.
Che volto ha la felicità? "La piccola Parigi" sembra avere la risposta a questa domanda...

LA RECENSIONE
"La piccola Parigi" è dedicato a chi sorride non trovando motivi validi per smettere di farlo.
Questo racconto è consigliato a chi vive in una piccola città e ha imparato a fare tesoro delle piccole cose che vi accadono, destinate un giorno a divenire immense con il solo potere del tempo e della memoria.
"La piccola Parigi" è dedicata a chi crede nel potere delle parole.
Questa breve narrazione è consigliata a chi crede nell'amore e nella sua catena lunga, articolata e difficile da spezzare.

Ambientato a Cabiate, "La piccola Parigi" vede protagonisti un nonno, sua nipote e una leggenda metropolitana.

Chiara, Chiaretta per gli amici e Chiaraccia per il nonno, è una bimba di dieci anni fermamente convinta che per essere felice sia necessario diventare grande il più presto possibile.
Il nonno di Chiara, Francesco per gli amici, è un uomo che porta sulla propria pelle i segni del tempo e sulle proprie spalle il peso di una storia mai raccontata a nessuno e che ha avuto il privilegio di trovare la felicità nell'amore.
Il nonno della bimba, desiderosa di irrompere nel mondo grigio degli adulti troppo presto, sembra essere a conoscenza della leggenda metropolitana di Cabiate, costantemente sulla bocca di tutti nonostante quasi nessuno sappia la vera storia.
Perché Cabiate viene spesso soprannominata "la piccola Parigi"?
Una piccola cittadina in provincia di Como cosa potrà mai avere in comune con la Ville Lumière?

Un giorno come tanti, non proprio uguale agli altri, Chiara irrompe nella casa del nonno, dopo una pesante giornata scolastica, pronta a venire rimproverata per le sue innumerevoli marachelle.
Ogni bambino detesta essere sgridato, ma non lei, perché una dose quotidiana di rimproveri sembra essere quanto basta a farla crescere ogni giorno un po' di più.
Un richiamo, un salto davanti allo specchio dello stanzino di casa e un passettino in più verso il suo obiettivo.
Quel giorno, però, il nonno sembra diverso, i suoi occhi la guardano varcare la soglia, ma non stanno guardando lei, sono distanti dalla realtà e decisi a rievocare il passato, un tempo ormai lontano che merita finalmente di essere raccontato e chi meglio di una bimba curiosa è degna di sapere?

Francesco aveva diciassette anni. 
Lei era una bambina bionda, vestita di rosso, con grossi occhi che al loro interno contenevano il mondo.
Nessuno sapeva come si chiamava, chi fossero i suoi genitori e tantomeno come fosse possibile sparire e riapparire senza farsi notare e portare tanta felicità dovunque gironzolasse.
Cabiate. Una cittadina piccola, dove le cose che succedono sono destinate a divenire grandi e diverse da come erano in origine, un po' per colpa del tempo e un po' per la memoria che inizia ad abbandonare le anime dei cittadini più anziani.

"Tutto e tutti ora, potremmo inaspettatamente essere già parte di un qualcosa che in futuro verrà ricordato qui, come un qualcosa di eclatante, magnifico e surreale.
Lontani da tutto, lontani anche dal niente, senza saperlo, possiamo star facendo già parte della prossima, fantastica, leggenda metropolitana."

NEL LIBRO
Nessuno, o in pochi davvero perlomeno, si ricordano davvero bene cosa fosse questo "Piccola Parigi".
Ed ecco perché dietro ogni cosa che non si riesce a ricordare, c'è sempre una storia che vale la pena di essere raccontata.

LA MIA OPINIONE
"La piccola Parigi" potrebbe essere la leggenda metropolitana di ognuno di noi, perché quella bimba bionda con indosso un vestitino rosso è il simbolo della felicità, che compare e scompare in un battibaleno e ti inebria di stranezze, perché mica siamo abituati ad essere felici ed è proprio questo che ci spinge ad esserlo nuovamente e più spesso.
Vogliamo essere tutti contenti per sentirci vivi con indosso un bel sorriso e gli occhi che avevamo da bambini, luccicanti e insolenti.

Alessandro Tonoli possiede un talento soprannaturale nel creare capolavori, perché è riuscito, lontano dal nulla, persino dal niente, a dare vita al tutto, attraverso una narrazione che è un po' come la bimba misteriosa di Cabiate, sempre in movimento, piena di gioia e amore e magica.

"La piccola Parigi" è stata una lettura del tutto spiazzante.
Sessanta pagine possono sembrare una piccola cosa, ma l'autore è riuscito a farle diventare immense, perché una volta aperto il libro non si sa quando sarà possibile uscirne fuori, decisamente troppo presi ad assegnare diverse interpretazioni a ciò che gli occhi stanno leggendo e coinvolti emotivamente nella storia di un amore ormai perduto, ma ancora tangibile e raggiungibile e di una leggenda metropolitana a cui si può credere come no.
Nessuno sa se la storia di Cabiate sia vera, perché il tempo e la memoria hanno influito sulla sua realtà, ma ciò che ci è dato sapere è che ha portato un sorriso vero sulla bocca di tutti e che lo porterà anche sulle bocche di chi la leggerà.

Adesso anche io faccio parte di un qualcosa di grande che viene ormai narrato da millenni: la storia della ricerca della felicità.
Che volto ha la felicità? "La piccola Parigi" me l'ha raccontato, ora non mi resta che cercarla anche fuori dalle pagine di un libro...

IL MIO GIUDIZIO



Alla prossima recensione! (:

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