2018-07-20

COLLABORAZIONE con LORENZO FOLTRAN

Recensione su richiesta - Collaborazione
"IN TASCA LA PAURA DI VOLARE"
di LORENZO FOLTRAN

Buon venerdì adorati lettori e bentornati nel fantastico mondo de Lamiavitasonoilibri! (:

Avete paura di volare ed è per questo che rimarrete a casa durante le tanto bramate ferie estive, anziché godervi un meritato riposo, trascorrendo alcuni giorni spensierati in un paradiso terrestre?
Allora riponete in tasca questa vostra fobia e volate alto con la mente leggendo "In tasca la paura di volare", una raccolta poetica che, a fine lettura, vi farà desiderare di preparare la valigia e di salire su un aereo per ritrovare voi stessi.

LA COPERTINA

La raffigurazione di copertina, realizzata da Adriano Foltran, fratello dello scrittore Lorenzo Foltran, è una delle pochissime che possono considerarsi perfette, nella loro semplicità.
"In tasca la paura di volare" è la paura racchiusa in ogni individuo, quel tipo di sentimento che ciascuno di noi vorrebbe rifiutarsi di provare, poiché alimentatore di insicurezza personale, ma senza il quale la nostra essenza non potrebbe esistere, perché per vivere abbiamo bisogno di superare numerosi ostacoli, tra cui le nostre fobie.
Tutti hanno paura e se addirittura Lorenzo Foltran ammette di averne una, quella del volo, allora anche noi tutti possiamo permetterci di esprimere le nostre, poiché solo così facendo, "In tasca la paura di volare" può insidiarsi nel profondo di chi legge i suoi versi, spingendolo a credere che tutto sia possibile, ebbene si...anche riuscire a superare le proprie paure e i propri limiti.
Siete impazienti di affrontarli con l'aiuto di uno scrittore dalla S maiuscola?
Non vi resta che aprire le pagine de "In tasca la paura di volare" ed uscire dalla vostra comfort zone, scoprendo quello che di meraviglioso potrebbe accadere.

LA TRAMA
In tasca la paura di volare è una raccolta di 67 poesie divise in tre sezioni: Donne sparse, I lampioni e nessun altro e In tasca la paura di volare.
“Scostate le fronde ultime, un saluto e ciascuno alla sua strada. Le prime luci, rade (è notte e la più parte dorme) fanno sicuro l'accesso al villaggio.”

IL LIBRO
Titolo: In tasca la paura di volare
Autore: Lorenzo Foltran
Casa editrice: Oèdipus Edizioni
Pagine: 96
Prezzo: consultabile su amazon.it, su iBS e su libreriauniversitaria.it
Genere: poesia
Scrittura: Lorenzo Foltran e la sua penna sono una medicina per l'anima.
Non sono solita leggere raccolte poetiche, le volte in cui i miei occhi hanno incontrato una narrazione in versi si possono tranquillamente contare sulle dita di una mano, ciononostante questo scrittore ed il suo manoscritto hanno fatto breccia nel mio cuore.
"In tasca la paura di volare" possiede ogni singola caratteristica necessaria affinché chi lo legge se ne innamori irrimediabilmente, sarà che sono un'inguaribile romantica e vedo solo il lato sentimentale delle cose, ma queste poesie sono come un fulmine a ciel sereno, come quell'amore che ti colpisce all'improvviso, un vero e proprio colpo di fulmine insomma.
Solitamente, non prediligo la scrittura in versi, bensì quella in prosa, perché più scorrevole, simile alla realtà del parlato quotidiano e autentica, ma questa volta mi devo ricredere, poiché le poesie di Lorenzo Foltran mi hanno accompagnata pagina dopo pagina in una realtà sempre più tangibile, tanto che a fine lettura mi è sembrato di aver vissuto un'altra vita, cosa che attraverso le raccolte poetiche non mi era mai successa.
Lorenzo Foltran è il primo scrittore di poesie ad avermi fatta vivere attraverso poche e semplici parole in versi e talvolta in rima.

LA RECENSIONE
"In tasca la paura di volare" è dedicato a chi necessita di guarire e solo le parole di sessantasette incredibili ed autentiche poesie saranno capaci di lambire la ferita.
Questa raccolta poetica è consigliata a chi generalmente non trascorre il proprio tempo libero leggendo in versi e vuole sperimentare questo tipo di lettura.
"In tasca la paura di volare" è dedicato a chiunque abbia paura.

"In tasca la paura di volare" è una raccolta poetica, divisa in tre sezioni e composta da sessantasette poesie.
Ciascuna sezione, a mio parere, narra di una fase dell'esistenza di Lorenzo Foltran.
Non che i passi della sua esistenza possano considerarsi unicamente tre ovviamente, ma lo scrittore ha voluto intrappolare nei versi i passi più importanti, quei momenti della vita che non appartengono solamente a lui, ma anche a tutti noi, rendendo possibile l'appropriarsi di un componimento, perché possessore della nostra essenza.

Perché canto poemi
e sacrifico carmi sognando donne sparse, stanco di quelle vere? Meduse tra erba e terra, bruciano le parole
con succosi veleni. Figure evanescenti sdraiate su più versi, ninfe, dee, sirene
che seppure non muse, ispirano il volere.
Dal rituale non nasce vino, profumo, miele, ma fumo dalle carni.
La prima sezione, Donne sparse, raccoglie al suo interno varie poesie dominate da differenti nomi di genere femminile, a cui lo scrittore conferisce differente importanza.
C'è Laura, bella e onnipresente come la Luna.
C'è Margherita, delicata come il suo fiore omonimo e a cui troppo spesso vengono rubati i petali per giungere all'ultimo di essi dicendo "m'ama", affascinante come la sua frangetta che a causa del vento lascia intravedere la fronte e talmente importante da riempire una stanza di museo non lasciando vedere altro che lei, nonostante la magnificenza di certe opere d'arte presenti al suo interno.
C'è Chiara, che è già bella senza trucco e che sul palco riempie la scena, come una stella, la più brillante del cielo.
Ci sono tantissime altre donne, se non tutte quelle presenti al mondo, che quando osservano una cosa lo fanno notando i minimi particolari dell'oggetto in questione, che spariscono per poi tornare e dopo sparire di nuovo scomparendo, che fanno spendere quattrini per viverle, che lasciano talmente ammaliati da far perdere il sonno anche all'uomo meno schiavo del loro indiscusso fascino e che semplicemente sono.
In questo passo, un inno al genere femminile in ogni sua manifestazione, Lorenzo Foltran è un foglio bianco e l'unica a scrivere è la personificazione della Donna.

Peccato che non ci siamo incontrati oggi... Eravamo così vicini...
I tre punti alla fine della frase
sono la reticenza
di chi vorrebbe dire ma non dice, sono l’occhio che ammicca,
sono l’allusione, lo sguardo languido. Densi come le stelle,
sono un sistema solare che gira attorno alla sua bocca.
In quei punti sembra esserci tutto
o almeno così pare.
Torno in me, sono tre punti alla fine, anzi, ce n’è solo uno,
limite fermo al termine di tempo:
mai è stato e mai sarà.
La seconda sezione, I lampioni e nessun altro, accoglie al suo interno l'io di Lorenzo Foltran, offrendo l'opportunità al lettore di conoscere l'autore delle poesie che gli permetteranno anche di conoscere se stesso.
Quante volte siamo stati vicinissimi alla verità, finendo poi per non incontrarla?
In questo passo, un labirinto dal quale sarà possibile uscire solamente dopo aver terminato la propria conoscenza e ammissione di paure, Lorenzo Foltran dona l'unica impronta che il libro può lasciare.

Immensa consapevolezza
del tempo che passa,
di quello che resta.
Un biglietto di andata in tasca
vuota, invece, l’altra.
La terza ed ultima sezione, In tasca la paura di volare, intrappola tra i versi l'essenza del libro e di noi stessi e ha come unico fine il raggiungimento della catarsi.
E' possibile entrare dall'uscita?
In questo passo, dove è possibile una risoluzione, Lorenzo Foltran è finalmente pronto a salire su un aereo, riponendo in tasca la sua paura di volare.

Apri, sfoglia il libro e trova il tuo nome tra quello che c’è scritto
o segui la voce, semplicemente
tra i segni e le parole
finché, da suoni diversi, il senhal... d’improvviso comprendi.
È per te quello che dico (non mento) please, believe me for once
mais si tu n’as pas compris ma parole pardonne-moi pour la langue.

Qualsiasi sia la lingua da noi parlata, Lorenzo Foltran sarà in grado di raggiungere il nostro cuore.

NEL LIBRO
E il quinto atto chiude sul cuore il pugno.
Rimangono di lui frammenti dove compiaciuta si specchia.
Dà un’occhiata alla frangetta
e con gesto indifferente, soddisfatta, li disperde.

LA MIA OPINIONE
"In tasca la paura di volare" mi ha guarita, liberata e fatta ricongiungere con l'unica parte di me stessa che non è dominata da lacrime, sconforto, abbandono, insicurezza e tendenza alla depressione (nel caso in cui non l'aveste ancora capito, il mio animo è tutto tranne che colorato e allegro).

Lorenzo Foltran, ai miei occhi, è un mago della scrittura.
Ci sa davvero fare con le parole e con i versi, talmente tanto da avermi fatta appassionare alla sua raccolta poetica, benché io non ami leggere poesie.

"In tasca la paura di volare" è una guida alla felicità.
Ogni singola poesia termina con un punto, quasi come un filo conduttore, che si spezza una volta raggiunta la propria liberazione d'animo.

Le tre sezioni in cui si articola la raccolta poetica di Lorenzo Foltran, permettono al lettore di riconoscersi maggiormente in una sola di esse, poiché simbolo di tre diversi momenti della vita, ognuno dei quali ugualmente meraviglioso ed unico.
La mia sezione preferita è la seconda, I lampioni e nessun altro, perché caratterizzata dalla presenza di moltissimi individui e di nessuno in realtà.
Al mondo siamo tanti, forse troppi, eppure ognuno di noi è solo.
Così come le sezioni, anche le poesie, ciascuna delle quali autentiche e meravigliose, offrono la possibilità a chi legge di trovare la propria, il diamante grezzo su cui lavorare per poter essere davvero felice.
Credo quindi di costituire un'eccezione, poiché non ho un componimento preferito, ma bensì frasi favorite, appartenenti a diverse poesie di tutti e tre i passi.

Di "In tasca la paura di volare" non cambierei assolutamente nulla, nemmeno i segni di punteggiatura.
Questa raccolta poetica, per me, è stata una lettura leggera seppur intensa e profonda, facile da comprendere seppur difficile da affrontare per quanto riguarda alcune tematiche e speciale, poiché unica nel suo genere.
Sono fermamente convinta che non mi capiterà nuovamente di innamorarmi di una raccolta di poesie, perciò i miei complimenti vanno tutti a Lorenzo Foltran, l'unico scrittore di poesie che è stato in grado di farsi adorare dalla sottoscritta.

Dopo aver letto "In tasca la paura di volare" non sono più un foglio bianco riempito a matita, ma un foglio pieno di sbavature e scritte di inchiostro nero.

IL MIO GIUDIZIO









Alla prossima recensione! (:

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