2022-01-17

"IL TRAGHETTATORE" di ANNALISA MENIN

Bentornati nel fantastico mondo de Lamiavitasonoilibri! (:

Delle manine paffute stringono un pastello, come a dimostrargli il proprio affetto, ponendo al contempo particolare attenzione a non soffocarlo troppo, in quanto vi è il rischio costante che possa spezzarsi e non tornare a disegnare più come prima.
Un cuore va maneggiato con altrettanta cura...

LA COPERTINA


Should I Stay or Should I Go?
Ogni attimo di ogni esistenza pare condurre una barchetta di carta, colorata dalla punta di un fragile pastello, in mezzo ad una corrente che la trasporterà nell'oceano o in un lago.
Spetta al Traghettato scegliere se sfidare gli alti e bassi delle onde in mare aperto oppure accontentarsi di una superficie piatta, mossa solo ogni tanto dal passaggio di qualche altro traghetto.

LA TRAMA
Anna Venier, ha 33 anni, è di Venezia e vive a New York da 10 anni.
Coraggiosa, determinata e intraprendente, la sua vita è costellata di alti e bassi. L’ultimo, il più devastante di tutti, è stata la morte del suo amatissimo marito Marco. A tre anni dal terribile lutto, Anna ha deciso che è arrivato il momento di rimettersi in gioco, anche sul piano sentimentale...
Ma la famosa dating scene newyorchese è tutto tranne che semplice, costellata com’è di uomini che appaiono e scompaiono alla velocità della luce.
E poi, che relazione cercare quando si è già vissuto il grande amore?
Tra primi appuntamenti finiti male, brunch con le amiche e telefonate notturne con Ale, la sua confidente, ecco arrivare l’idea giusta: cercare un Traghettatore – qualcuno che le dia un passaggio verso la nuova fase della sua vita, verso la nuova se stessa. Ma come trovare quello giusto?
In un percorso fatto di grandi domande, entusiasmi e incertezze, sullo sfondo di una New York autentica e mozzafiato, Anna dovrà destreggiarsi tra papabili Traghettatori e un importante progetto di lavoro che potrebbe far decollare la sua carriera.
Ma soprattutto, dovrà mettere a tacere la vocina interna che rema contro la sua felicità.
Tutti prima o poi hanno bisogno di un Traghettatore nella vita – che si tratti di amore, amicizia o lavoro – e non si deve avere paura di mostrare ciò che si è davvero, perché alla fine quello che conta sono solo le emozioni.
Questa è la storia di una rinascita, inaspettata, divertente e romantica.
Un romanzo pieno di energia e di freschezza che saprà conquistarvi con la forza dei veri sentimenti.

IL LIBRO
Titolo: Il traghettatore - Cuori in transito
Autrice: Annalisa Menin
Editore: Giunti Editore
Pagine: 426
Edizione cartacea: €14,90
Edizione digitale: €9,99
Genere: narrativa, romanzo rosa, romanzo contemporaneo, chick lit
Scrittura: stringevo, stritolavo e mi aggrappavo...eppure il pastello non si è mai spezzato, colorando anzi tutte le crepe del mio cuore, rendendolo di nuovo un tutt'uno.

LA RECENSIONE
"Il traghettatore" è un occhio di bue puntato addosso e una cerniera che, abbassandosi piano piano, spoglia il corpo dai panni della coprotagonista.

Anna Venier è l'unica sopravvissuta a stringere uno dei due capi del pastello rosso.
Da sempre coprotagonista del libro della sua vita scritto da quattro mani, le sue e quelle del marito, armata di tacchi a spillo, rossetto rosso e un elegante capo di Valentino, Anna si ritrova a voltare pagina posando la punta del pastello su di una nuova e bianca.
Superata ormai la soglia dei trent'anni e con un'etichetta appiccicata in fronte che cita vedova, con la complicità della migliore amica Alessandra e della sfavillante New York, urge scovare in uno degli angoli delle Avenue il coraggio di far cadere dalle mani il colore, spezzandolo definitivamente e di impugnare una penna indelebile attraverso la quale scrivere una nuova favola, dove l'unica protagonista è se stessa.

Degna di una premiazione ai Golden Globe per la serie infinita di primi appuntamenti rivelatosi fallimentari nel giro di qualche attimo, sicuramente inferiori ai minuti concessi in uno speed date, è forse giunto il momento di interrompere l'esperimento sociale che vede coinvolti panettieri, commercialisti e parrucchieri della città che non dorme mai e che a quanto pare sembra averne un grande bisogno, perché ad Anna pare di vivere un incubo ogni volta che conosce un uomo nuovo!

L'innovazione è nascosta sul fondo di un calice di Malbec, che tentenna contro a un altro iconico bicchiere del Rose Bar del Gramercy Park Hotel.
Da sempre decisamente ed estremamente romantica, Anna deve abbandonare nel vino l'idea del principe azzurro e di un grande amore pronto ad afferrarla un attimo prima di cadere rovinosamente al suolo e, piuttosto, concentrarsi su qualcuno disposta ad aiutarla a rimettersi in gioco o, come da vocabolario di Ale, sul mercato.
Non serve chissà quale gran requisito, oltre all'essere due perfetti sconosciuti desiderosi di condividere quel tempo necessario a raggiungere l'altra sponda a bordo di un ferry, dove solo uno dei due passeggeri scenderà.
Vietato infrangere le regole, innamorandosi del Traghetattore e afferrandolo per una gamba a costo di gettarsi da quella barca insieme, nelle acque newyorkesi.
Giunta al capolinea forse non ci sarà la mano di un secondo Grande Amore ad aiutarla a scendere, perché nel corso di un anno Anna imparerà a sorreggersi da sola.

Marco, suo marito, è stato l'incastro perfetto ed ora Anna deve trovare un'altra tessera del puzzle che combaci con l'incavo della sua, e non importa se non riempirà perfettamente lo spazio d'incastro, perché sarà senz'altro meno perfetto del primo pur essendo giusto per il nuovo spazio da colmare, reso enorme dalla mancanza del pezzo di cartone che, staccandosi, ha lacerato quello accanto.

C'è un prima e un dopo Marco, ciò che importa è il durante.
Tra traghettatori newyorkesi e gondolieri veneziani la scelta è vasta, ma solo uno di loro trasposta un cuore verso l'altra sponda e, nel frattempo, tra le onde gli sguardi si incontrano e potrebbero davvero essere due i cuori a venire traghettati, anche se solo per uno è previsto lo sbarco.
Traghettatore e traghettata o traghettatrice e traghettato?
La differenza è sottile quanto la risma del foglio di carta della barchetta su cui si è saliti a bordo.

NEL LIBRO
Io, Anna
scelgo di onorarmi e rispettarmi,
e di ballare da sola al ritmo di questa vita,
accompagnata da chi vorrà starmi accanto per periodi brevi o lunghi,
Traghettatori o Principi Azzurri,
e da chi non si spaventerà del pacchetto che si trova davanti.

LA MIA OPINIONE
Citando pagina 183, riga 19-20-21, "Il traghettatore" è un po' come quel fidanzato stronzo, del quale non riesci a fare a meno. Al quale ritorni sempre.

Anna Venier e Annalisa Menin.
Il Mio Ultimo Anno A New York e Il Traghettatore.
Non si sa dove finisca la vita vera e inizi la fantasia.
Ho desiderato, infatti, sentire il sussurro di una vocina dentro la mia testa, come nella famosa pellicola I love shopping, che potesse svelarmi il significato celato dietro ogni parola scelta e scritta con immensa dedizione e cura.

Ho letto il dopo Marco e il durante fronteggiarsi nel corso delle pagine e non vedo l'ora di prolungare questo viaggio nella Big Apple divorando (altro che mordendo piccoli pezzi) il prima, imprigionato tra le letterine del libro tratto dal blog, Il mio ultimo anno a New York, dell'incredibile donna che ha avuto la forza di imprigionare le gioie e le sofferenze nel medesimo spazio tra una parola e l'altra.

Should I Stay or Should I Go?
Rimango.
Il Traghettatore mi ha accompagnata verso la sponda opposta, dove mi attendono Marco e Anna, con il loro Grande Amore.

LA MIA OPINIONE




Alla prossima recensione!

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