Buon San Valentino adorati lettori! く3
C'è un tempo per ogni cosa.
La sabbia della clessidra scende lentamente, ma non abbastanza da permettere a due anime di vivere in simbiosi affinché esse non si spegneranno entrambe, nel medesimo istante.
LA COPERTINA
LA TRAMA
Può un dolore spingerti a rivalutare convinzioni e certezze?
Quando le strade di Erminia e Cristiano si incontrano di nuovo, lei è costretta a fare conti con un passato che non è riuscita a scordare e un presente che sconvolgerà la sua vita.
L’amore potrebbe essere l’unica cosa in grado di salvarla…
Erminia sarà pronta a perdonare e aprire di nuovo le porte del suo cuore?
IL LIBRO
Data di uscita: 1 febbraio 2022
Titolo: C'è un tempo per amare
Autrice: Rebecca Smith
Editore: Sága Edizioni
Collana: Afrodite
Pagine: 220
Edizione cartacea: €17,00
Edizione digitale: €3,99
Genere: romance
Scrittura: il tempo scorreva incessante, così come le lacrime sulle gote ad ogni pagina voltata.
Ciascun pezzetto di cuore è tornato al proprio posto.
LA RECENSIONE
"C'è un tempo per amare" è un frammento di gioia dopo una valanga di dolore, la scintilla di un amore senza tempo e confini.
Erminia Varriale lotta con tutte le sue forze contro una battaglia, che non è la sua.
Varcata la soglia del reparto di Oncologia di uno degli ospedali di Milano, ogni suo incubo ha preso forma, fagocitandola nel dolore immenso che scruta nelle iridi spente della madre, ridotta a un corpo non più padrone della propria anima.
L'aria sfugge dai deboli polmoni di Ottavia, consumata da un tumore all'ultimo stadio che non le permette di scovare la via d'uscita in quel labirinto di corridoi colmi di malati.
E, allo stesso modo, anche Minnie è incapace di esalare un respiro, costringendosi a trattanerlo il più possibile, cosciente che possa essere l'ultimo insieme alla sua mamma.
Quel letto d'ospedale non le ricorda solo quanto la sabbia all'interno della clessidra scenda veloce, ma anche il camice bianco che, anni prima, ha accettato di prendersi cura del suo cuore, per poi gettarlo via dopo averlo auscultato e compreso che fosse decisamente troppo bisognoso di attenzioni e cure costanti.
Cristiano Brambilla, indossato il fonendoscopio al collo, lotta ogni giorno contro la più malvagia sconfitta al mondo, la morte.
Varcata la soglia della stanza di una paziente, un numero come tutti gli altri, le iridi grigi dell'uomo si specchiano in quelle della donna che un tempo amava.
Il tempo si attorciglia, proprio come la forma dell'orologio a sabbia, stritolandogli il cuore in una morsa di dolore e consapevolezza.
La sua dolce Minnie, perché ha sempre continuato ad appartenerle anche dopo la sua scelta egoistica di abbandonarla in favore di una carriera fiorente, è in difficoltà e lui non intende tirarsi indietro, a costo di limitarsi a prestare i propri servizi medici in favore di sorreggerla sul limite del baratro in cui si trova.
La morte dovrebbe essere dignitosa e pacifica, motivo per cui Ottavia viene spostata nel reparto dell'hospice, dove ci si approccia a cure mediche palliative in favore di una parvenza di lucidità che consenta di poter pronunciare un arrivederci a ciò che ci si lascerà indietro, senza potersi voltare un'ultima volta.
Le lancette scorrono troppo velocemente ed Erminia deve scegliere di lasciar andare sua mamma, cosciente che il suo cuore porterà sempre l’impronta delle sue mani ormai pallide e fredde.
Un'ultima stretta amorevole e i passi di Ottavia si allontanano da quelli di una figlia che lascia accanto a chi non ha mai smesso di amarla, Cris.
Prima di serrare le palpebre alla madre di Minnie, il giovane medico le ha promesso che resterà sempre accanto alla figlia, qualsiasi cosa accada...senza prevedere quanto quelle parole sarebbero state difficili da convertire in fatti concreti.
Aiutare Erminia a rialzarsi, infatti, non è per niente una facile impresa, dal momento che si ritrova affiancata dall'uomo che anni prima le ha distrutto il cuore, lo stesso organo che ha smesso di battere insieme a quello di Ottavia.
Talvolta, prima che un po' di luce riesca ad illuminare tutto il buio intorno, bisogna attendere stesi sul fondo e Cristiano si ritrova a sdraiarsi affianco al corpo della donna che vuole rendere felice, offrendole la mano quando e se si sentirà pronta a riemergere.
La sabbia sta per terminare, accumulata sul fondo del vaso conico inferiore, ne rimangono pochi granelli in superficie.
Cris ausculta il cuore di Minnie, in attesa che torni a battere prima che il tempo scada.
NEL LIBRO
"Sarò con te. La mano che tiene la tua per non farti cadere.
Le braccia che ti prendono al volo.
Le gambe che ti sostengono.
E soprattutto sarò il cuore che batte per te, a ogni tuo respiro, per ogni tuo sogno, per ogni tuo desiderio." dico fissandola in quegli occhi che tanto amo e non voglio mai più vedere piangere.
"Grazie" replica lei con la voce incrinata.
"Per averci creduto allora e anche adesso.
Per non aver mollato. Per aver insistito ed essermi rimasto vicino anche da lontano, per avermi teso la mano e avermi abbracciata anche quando non lo meritavo."
"Non dire così, io volevo starti vicino e tu...ho sempre saputo che per vincere il tuo cuore avrei dovuto attraversare l'inferno.
Che avrei dovuto dimostrarti che puoi contare su di me e che non vado via.
Non questa volta."
LA MIA OPINIONE
La penna di Rebecca Smith è quella scintilla di gioia e speranza che si radica, insieme all'inchiostro delle parole, nelle crepe di un cuore malandato ma in via di guarigione grazie al collante che tiene unite due persone, anche dopo la morte.
Vivere la morte è un'esperienza che, inevitabilmente, sfiora qualunque essere umano e non vi è fine più dolorosa di quella che coglie alla sprovvista i cuori a cui si tiene e che ci si impegna a maneggiare con cura affinché non cadano, quando basta un secondo per strapparli dalla presa ferrea e stritolarli, privandoli dell'energia vitale.
Si resta in vita comunque, anche quando viene tolta una parte vitale di se stessi.
Il tramonto dell'esistenza non rivolge gli ultimi raggi a chi sta per scomparire dietro l'orizzonte, ma a chi ne è spettatore e, voltandosi, non troverà più quella persona al proprio fianco.
Quando le forze vengono meno e le gambe non sorreggono più il peso del dolore, le ginocchia si poggiano per terra ed è allora che la promessa di Cristiano ad Ottavia acquisisce valore.
Servono sempre un paio di braccia pronte a sorreggere un corpo in caduta.
C'è sempre bisogno di un cuore che batte allo stesso ritmo del proprio.
IL MIO GIUDIZIO
C'è un tempo per amare, con un cornetto e un caffè da asporto in mano, alle prime luci dell’alba sotto casa di chi si ama, dopo un turno di dodici ore tra le corsie di un ospedale dove il dolore è la prescrizione più comune e la gioia dei piccoli momenti la ricetta.
Alla prossima recensione!
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