2020-09-03

"UN LETTO PER DUE" di BETH O'LEARY

Bentornati nel fantastico mondo de Lamiavitasonoilibri adorati lettori! (:

La vita è più semplice di quel che appare...non ci si rende conto di quanto lo sia finché non diventa complicatissima, un po' come il cassetto dei collant finché non si smaglia anche l'ultimo paio rimanendone senza.
Eppure delle belle gambe possono essere mostrate senza involucri che ne celino il loro fascino perché se la vita, altro non è che un continuo slalom tra le complicazioni che si interpongono tra noi e il nostro cammino, avremmo di certo corso il rischio di smagliarli!

LA COPERTINA

Condividere il sonno e, soprattutto, il risveglio con una persona sono gesti significativi...mai quanto ritrovarsi a dividere lo stesso letto con un perfetto sconosciuto mai visto prima però.
A chi spetterà il lato destro e a chi quello sinistro?

LA TRAMA
Dopo il naufragio della sua storia d'amore, Tiffy Moore ha assolutamente bisogno di trovare una nuova sistemazione. E alla svelta. Peccato che il suo stipendio da junior editor sia poco compatibile con gli affitti stellari di Londra. Ma Tiffy non si dà per vinta e, spulciando le inserzioni, decide di rispondere a un annuncio singolare: dividere appartamento, camera, e soprattutto l'unico letto della casa, con Leon, un infermiere che fa i turni di notte.
Una convivenza ideale: Leon occupa la casa di giorno, mentre Tiffy rientra la sera ed esce prima che lui torni.
Unico scambio: un via vai di messaggi sul frigo. All'inizio formali, poi ironici, infine affettuosi...
Due perfetti sconosciuti e una amicizia affidata a bigliettini di carta.
Ma quanto passerà prima che a Tiffy e Leon non venga la curiosità di vedersi?

IL LIBRO
Titolo: Un letto per due
Autrice: Beth O'Leary
Editore: Mondadori
Pagine: 372
Versione cartacea: €9,90
Versione digitale: €4,99
Genere: romanzo rosa, romanzo contemporaneo
Scrittura: un letto per me e il libro di Beth O'Leary subito!
Vorrei farci l'amore, come la ragazza della pubblicità dello yogurt con il cucchiaino.
Com'era lo slogan? "Fate l'amore con il piacere"? No, da oggi "fate l'amore con la lettura".

LA RECENSIONE
"Un letto per due" è un lento susseguirsi di risvegli di due sconosciuti, dacché secondo tacito accordo subaffittuale non avrebbero mai dovuto incontrarsi, fino al mattino in cui aprendo gli occhi si ritrovano al centro del letto condiviso avvinghiati l'uno all'altra.

I collant di Tiffany Moore non ne possono decisamente più...ormai ridotti in brandelli e sacrificati in un angolo dell'armadio dell'appartamento del suo ex Justin che, come a sottolineare la proprietà esclusiva del suo loft nel centro della City, ne ha appena varcato la soglia mano nella mano con Patricia (si, il suo nome secondo Tiffy suona tanto snob quanto le gambe chilometriche e il naso all'insù della ragazza che in quel preciso istante la sta guardando sprezzante dall'alto dei suoi tacchi a spillo) davanti ad una sua versione alquanto grottesca, ridotta in lacrime, sul divano del suo con un barattolo di gelato a completare l'outfit calze felpate e pigiama antisesso.
Quando si è giovani si hanno tante aspettative e Tiff aveva riposto ognuna di esse in quelle immacolate paia di calze quindici denari, fiduciosa di sfoggiarle in un meeting con il suo capo che le avrebbe annunciato la meritatissima promozione da junior editor ad editor e nei successivi festeggiamenti sottobraccio ad uno degli uomini più belli e ricchi di Londra, che mai e poi mai l'avrebbe potuta tradire e ferire, a spasso per i locali più in voga del centro...invece due anni dopo quei collant, che dicevano così tanto pur non avendo il dono della parola, fanno elegante sfoggio solo di innumerevoli smagliature in attesa di rassegnarsi ad un misero salario da impiegata junior e alla definitiva rottura con il perfetto principe azzurro.
Con il cuore infranto, il portafogli che piange insieme a lei e senza un posto dove andare e da poter chiamare casa, quelle calze sono tutto ciò che le rimane.
Tiffany deve tirare le fila, non solo delle calzamaglia ma anche della sua vita.

Leon Twomey ovviamente non possiede nemmeno un paio di collant ma, metaforicamente parlando, la sua vita è un enorme squarcio sul tessuto di maglia.
L'ingiustizia, mascherata da giustizia, gli ha strappato via il suo fratellino e ora si ritrova solo a lottare contro il sistema per far sì che una delle chiavi degli enormi mazzi delle guardie carcerarie possa aprire, un giorno non troppo lontano, la porta della cella di Richie, permettendogli di correre libero e lontano da una realtà a cui mai nessuno dovrebbe sopravvivere tra attacchi di panico e flessioni per colmare l'immenso vuoto creato da uno spazio limitato, di appena qualche metro.
E' fondamentale che chi stia accanto a Leon creda inconfutabilmente nell'innocenza del fratello, a prescindere dalla vera storia e dalla versione invece distorta raccontata dalla legge che dovrebbe sempre essere amica dei giusti, eppure la fidanzata Kay non porgerebbe nemmeno un dito in favore di Richie, figurarsi l'intera mano per aiutarlo a rialzarsi.
Il salario da infermiere in una clinica di cure palliative non gli permette di raccogliere abbastanza soldi per pagare l'avvocato che dovrebbe restituire la libertà a suo fratello...se ci sono persone disposte a pagare cifre da capogiro per beni di lusso del tutto futili come un costosissimo collant di alta lingerie firmato Victoria Secret's, allora sicuramente qualcuno leggerà l'annuncio e pagherà meno di mezzo migliaio di sterline per condividere con lui il letto del suo appartamento nel centro di Londra, dove di norma gli affitti sono intoccabili, no?
Con il coraggio e la determinazione di chi non si arrende mai nemmeno di fronte alla morte e aiuta i propri pazienti a vivere anche solo un giorno in più di ciò che gli è stato promesso dalla vita stessa, quel paio di collant con lo squarcio sembra essere ormai l'unico appiglio di Leon, che spera possa venire colmato e a riempirlo potrebbe essere proprio il coinquilino di cui è alla disperata ricerca.

"Stanza doppia in un luminoso monolocale a Stockwell, affitto 350 sterline al mese, spese comprese. Disponibile da subito, per un minimo di sei mesi.
L'appartamento (e la camera/letto) è da condividere con una persona di 27 anni che lavora in una clinica di cure palliative di notte e nei fine settimana è sempre via. Occuperò l'appartamento solo dalle 9 del mattino alle 6 del pomeriggio nei giorni feriali. Il resto del tempo sarà tutto vostro! Perfetto per qualcuno che lavora in ufficio.
Per vederlo contattare L. Twomey al numero qui sotto."
Questo o lo squallido appartamento in cui Tiffy si trova adesso, dove i funghi crescono dietro ai sanitari e la muffa popola i soffitti scrostati.
Gerty e Mo, i suoi due fedeli amici, sono contrari ad entrambe le alternative: con una si rischia troppo, lo sanno tutti che la regola numero uno della convivenza è che non devi andare a letto con il tuo coinquilino (e secondo loro tale prospettiva risulta essere inevitabile se T. è un infermiere sexy e non un'infermiera) e con l'altra si rischia qualche infezione rara con successiva morte istantanea.
Mal che vada finirà a letto con il coinquilino, è deciso.
A rispondere dall'altro capo del telefono è una voce femminile, sembra allora che non si corra alcun pericolo, alla faccia dei suoi pessimisti migliori amici.

Kay ha acconsentito alla trovata geniale, a detta del suo ragazzo, di assicurarsi un'entrata extra a patto che sarà esclusivamente lei ad occuparsi delle pratiche relative al subaffitto, agli incontri sporadici con la sua coinquilina, all'incasso mensile della somma di denaro e alla comunicazione generale così che lui e Tiffany non debbano mai incontrarsi, a maggior ragione che occuperanno sempre l'appartamento e il letto con reciproco lato assegnato in momenti diversi della giornata.
Non appena Tiff viene a conoscenza dell'identità della voce femminile della chiamata e del suo vero coinquilino la situazione pare non cambiare, lei sta soffrendo per Justin e Leon è impegnato.
Nessun'attività di letto, dunque, che vada oltre alla mera condivisione a turni alternati.

Un post it colorato di presentazione e ben presto ogni superficie dell'appartamento viene tappezzata di foglietti colorati attraverso i quali Tiffany e Leon stringono un legame epistolare e poetico, perché tra un biglietto con smiles disegnati ed una lunga lettera romantica scritta nel passato tra amanti non c'è alcuna differenza.
Un breve messaggio tira l'altro e lo spazio per scrivere si amplia sempre più, finché la voglia di posare la penna e guardarsi negli occhi inizia a occupare i momenti di lettura di Tiffany e le sporadiche conversazioni di Leon, sempre così taciturno e riservato, con i pazienti.

Il collant smagliato di Tiffany e quello squarciato di Leon forse, se rappezzati insieme, possono formarne uno perfetto...perché la vita è semplice e a volte basta davvero poco per far tornare all'originale splendore ciò che fino a qualche secondo prima pareva irrecuperabile e rovinato...uncinetto e lana al posto di ago e filo, post it adesivi anziché colla e tanto amore.
Il collant perfetto esiste, è nel cassetto dell'armadio di Tiff e Leon, in attesa di essere indossato.

NEL LIBRO
"Ti spavento, eh?"
"Un po'."
"Perché?"
...
"Senti" dice "hai mai avuto voglia di leggere un libro al punto che non ti convicinci a iniziarlo?"
"Oh, certo. L'aspettativa era una sofferenza.
Sai, se non fosse stato all'altezza degli altri? Se non fosse stato come speravo?"
"Ecco." Mi indica. "Penso che il discorso sia stato...simile."
"Ma con me?"
"Si, con te."

LA MIA OPINIONE
Ognuno di noi ha un libro preferito e chi ancora non ce l'ha è semplicemente perché deve ancora cercarlo o farsi trovare...io rientro nella categoria di chi possiede un prediletto e lo agguanta saldamente per paura che le sue pagine possano spiccare il volo o che, in casi come questo, un altro libro possa piazzarsi tra le mani al suo posto, privando l'altro del primato indiscusso.
Leggere un libro fino alle tre di notte per arrivare alla fine, urlando contro i personaggi, commuovendosi e ridendo a crepapelle durante certe scene non è forse amore a prima lettura?

Ho conosciuto Beth O'Leary per puro caso, in un angolo remoto di uno dei ripiani confusi e colmi di volumi del reparto libreria di un supermercato e già il primo incontro ha un non so che di magico, perché tra i tanti titoli disponibili e sistemati a casaccio i miei occhi si sono soffermati su "Un letto per due" e da qui il resto è storia.
Leon e Tiffany hanno subito attirato la mia attenzione, inutile dire che chiunque sarebbe incuriosito da un titolo del genere e da una convivenza così particolare che divide il letto in due lati assegnati e vive tramite post it colorati all'interno dei quali si celano pezzi importanti della vita di una ragazza ferita troppo presto dall'amore e di un ragazzo con il peso del mondo intero che gli grava sulle spalle.

La vita di un lettore non è mica facile! Farei vivere a chiunque le difficoltà di scegliere il libro giusto (un po' come l'anima gemella, anche se chi legge ne ha innumerevoli), riuscire a ritagliarsi qualche ora ogni giorno per leggere il prescelto nonostante il lavoro e gli altri infiniti impegni improrogabili, addentrarsi nelle pagine dimenticando ogni problema relativo alla propria vita smagliata e tessere la trama di un nuovo collant e soprattutto di non dimenticarsi il proprio cuore una volta terminata la lettura.
Io ho dimenticato il mio, lasciandolo a Beth O'Leary e ai suoi magnifici personaggi che mi hanno fatta sentire di nuovo viva...
Lamiavitasonoilibri è questo. Bisogna viverli i libri, sentendosi vivi leggendo e Beth O'Leary mi ha ricordato che sono felice di aver scelto di non limitarmi a condurre una sola grigia esistenza, ma bensì di viverne più possibili e colorate, proprio come un post it con su scritto "piacere, Vita xx".

Se solo esistesse un letto abbastanza spazioso per poter conversare comodamente sdraiata a pancia in giù con ogni singolo personaggio libresco e con tutti gli scrittori che mi hanno rubato il cuore...altro che un letto per due.

IL MIO GIUDIZIO













Alla prossima recensione! (:

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