2021-03-30

"FAVOLA D'AMORE A NEW YORK" di MIRANDA DICKINSON

Bentornati nel fantastico mondo de Lamiavitasonoilibri! (:

Non esiste niente di più romantico del ricevere un mazzo di fiori da chi ci sta pensando e vuole renderlo noto attraverso un'esplosione di colori, profumi ed emozioni.
Dopotutto basta dirlo con un fiore!

LA COPERTINA

All'angolo tra la Settantottesima Ovest e Columbus Avenue di New York, una giovane fioraia crea composizioni floreali che raccontano le storie di chi annusa il loro inebriante profumo e li pone all'interno di un vaso giovando della loro bellezza.
Kowalski's può sembrare un semplice negozio di fiori, eppure grazie ad una speciale macchina del caffè e ad un divano corroso dal tempo...nasce l'amore!

LA TRAMA
C’era una volta una ragazza inglese che andò a New York per fuggire a una delusione e vivere la propria favola...
Rosie Duncan è soddisfatta della sua vita: ha una fiorente attività nell’Upper West Side, amici fantastici e trasferirsi a Manhattan è stata la scelta migliore che abbia mai fatto, anche se, in questo momento, sta cercando di sfuggire a delusioni amorose.
Negli ultimi sei anni, infatti, Rosie ha tenuto il suo cuore sottochiave, nonostante le proteste dei suoi amici più stretti: l’affascinante Ed, spaventato a sua volta dalle relazioni; Marnie, sfortunata cronica in amore, e Celia, un tornado al femminile.
Poi, all’improvviso, un’amicizia molto particolare comincia a far tremare la sua volontà di ferro e un incontro casuale la mette di fronte al suo passato. Rosie sarà costretta ad affrontare il vero motivo per cui si è trasferita a New York e a porsi la domanda che ha evitato di farsi per troppo tempo.
Puoi dire di no all'amore ma non a Manhattan!
Ricorda: a New York Cupido si nasconde dietro ogni angolo!

IL LIBRO
Titolo: Favola d'amore a New York
Autrice: Miranda Dickinson
Editore: Newton Compton Editori
Pagine: 384
Versione cartacea: €9,90
Versione digitale: €4,99
Genere: romanzo rosa, romanzo contemporaneo
Scrittura: non esattamente il mio fiore preferito...

LA RECENSIONE
"Favola d'amore a New York" è quell'unica margherita in mezzo a un campo di rose.

Rosie Duncan vive attraverso gli altri, per paura che tutti i suoi petali possano venirle strappati.
Sbocciata nel Regno Unito dove autenticità, storia e identità rubano la corona ai Royals, le sue radici vengono curate con dedizione dalla madre fioraia, desiderosa che la sua bambina possa percorrere un giorno le orme lasciate da lei ben visibili nella terra tra i cespugli fioriti.
Rosie, seppur chiamandosi come un fiore, non sente di appartenere a pieno ad una realtà dove ogni male viene curato con un innaffiatoio e una teiera.
Intraprendente e creativa, la sua identità si avvicina maggiormente a quella commercialista di una compagnia inglese di marketing e advertising, dove si sente quasi a casa grazie all'arrivo di un pubblicitario americano.
Nessuno resiste al fascino degli States, specie Rosie che in pochissimo tempo mette in pausa la sua vita anglosassone liberandosi di ogni suo bene per riporre in un trolley i pochi oggetti che la aiuteranno a rifiorire in America.
Boston è la sua occasione per il coronamento di un sogno che potrebbe renderla felice fino alla fine dei suoi giorni, eppure quel germoglio promettente sembra essersi accasciato al suolo privo di vita.
Rosie non può assolutamente permettersi di fare ritorno in Inghilterra per riesumare la sua vecchia esistenza...non le resta altro che piantare le sue radici nella città delle seconde occasioni, sperando che la sua preziosa rosa torni a fiorire.

Una seconda occasione comporta l'azzeramento del precedente tentativo di costruirsi la propria felicità e gli spot pubblicitari sono stati sostituiti dal profumo dei fiori che inebria Kowalski's, il fioraio presso cui Rosie sta facendo l'apprendistato fianco a fianco dell'omonimo Kowalski. Dopotutto la mamma non aveva torto!

Sono passati quasi sette anni dal suo arrivo nella Grande Mela e da allora sono cambiate molte cose, tranne lei che è sempre la stessa Rosie decisa a crogiolarsi nel dolore della perdita, che pare essere un promemoria per ricordarsi di non rischiare di vivere.
La Statua della Libertà l'ha accolta con un sorriso di buon auspicio e subito dopo sono entrati nella sua vita, senza chiedere il permesso, i suoi migliori amici nonché la sua famiglia americana.
Celia Reighton è stata la prima ad accarezzare i pochi petali che erano rimasti a Rosie e a curarli affettuosamente e ad oggi è l'unica persona a conoscenza del suo segreto e del motivo per cui il suo cuore ha trovato riparo a New York.
Insieme a Kowalski, ad innaffiare le sue radici sono giunti ben presto anche Ed Steinnman e Marnie Andersson che tutt'oggi la affiancano nella gestione di Kowalski's, ricevuto in eredità dopo la dipartita dell'omonimo saggio signore che è stato un po' come una figura paterna.

Il passato di Rosie non le permette di vivere in prima persona, accontentandosi di fingere di farlo attraverso le storie dei clienti che le commissionano dei lavori e i suoi amici sempre immersi in qualche nuova sfida, tra cui anche la ricerca dell'amore.
Rosie non vuole nemmeno sentir nominare quell'emozione, figuriamoci scovarla negli angoli della Big Apple...ma se fosse Cupido a trovare lei?

Un salotto letterario organizzato dalla migliore amica Celia, costringe Rosie ad occuparsi dei centrotavola all'ultimo minuto e a presenziare l'incontro dei magnati della letteratura newyorkese per pubblicizzare il suo negozio di fiori.
Tra una conversazione e l'altra, una voce profonda e degli occhi spaventosamente irresistibili attraggono Rosie.
Nathaniel Amie è un editore di fama nazionale, sempre impegnato tra una lettura e l'altra ma non troppo per conoscere la fioraia dell'Upper West Side.
Un caffè al volo da Kowalski's, prima di ritirare un mazzo di fiori, diviene l'appuntamento settimanale che colora le settimane di Rosie e ridona vita a Nate.
Qualche pettegolezzo qua e là insinuerebbe le imminenti nozze dello scapolo Amie con la figlia di Mimi Sutton, la celebrità che ha offerto a Rosie e al suo negozio una fantastica opportunità per stracciare la concorrenza e riempire con le proprie composizioni floreali l'intera città, ma perché ciò sia possibile deve stare alla larga dal futuro genero!
L'incarico più importante della vita di Kowalski's assorbe tutte le energie del team e le ore trascorse in compagnia del designer Ed sembrano regalare a Rosie la pace persa anni prima, peccato che, dopo anni di relazioni occasionali, il migliore amico abbia trovato proprio adesso la persona con cui vuole stare per davvero.

New York offre una seconda occasione e magari una seconda freccia, ma questa volta indirizzata all'uomo giusto (e non impegnato)!

NEL LIBRO
"Tempo fa mi hai chiesto come facevo a riconoscere un uomo innamorato...be', l'hai appena incontrato.
Elli Lukich viene in negozio ogni secondo giovedì del mese per comprare un mazzetto di rose gialle per la moglie.
Poi lo porta a casa e le chiede di nuovo di sposarlo.
L'ha fatto ogni mese dal giorno del matrimonio, più di settant'anni fa.
Ecco come dovrebbe essere un uomo innamorato."
...
Il dolore è necessario perché tu possa sbocciare.
Un bel giorno ti ritroverai a seguire il cammino del destino, e dalla tua scelta dipenderà la vita o la morte.
Quando arriva quel momento, Rosie, scegli di vivere.

LA MIA OPINIONE
Fosse per me i fiorai non esisterebbero...un fiore è così bello quando è vivo, perché separarlo dalle sue radici per relegarlo a dello spago in un mazzo grazioso che finirà nei rifiuti dopo qualche giorno, quindi?

"Favola d'amore a New York" è un po' come quei fiori su cui io spruzzerei la lacca per conservarli...il desiderio del per sempre a cui mi aggrappo.
Ho un debole per un amore senza fine, ma non per una commedia romantica che pare non finire più!

Miranda Dickinson non è la mia persona, non c'è niente da fare.
"Iniziò tutto con un bacio"  non mi aveva entusiasmato e nemmeno la storia di Rosie purtroppo.
Centinaia di pagine senza trama ed evoluzione e poi? Poi si viene sopraffatti dagli eventi nelle ultime pagine.
Va bene la suspance, ma questo mi pare un tentativo di scrivere un libro conoscendo l'inizio e la fine ma non ciò che occorre nel mezzo per poterli collegare, conferendogli un senso logico.

La persona di cui ci innamoriamo deve anche essere la nostra migliore amica e non vi è alcun dubbio, ma sia in questo libro che in quello letto precedentemente le protagoniste sono poi attratte irrimediabilmente dal migliore amico e da un altro uomo. Già sentito!

Rimane l'ultimo manoscritto della trilogia da leggere...dicono non ci sia due senza tre.

IL MIO GIUDIZIO






Alla prossima recensione!

Nessun commento:

Posta un commento