2017-06-15

COLLABORAZIONE: Recensione "Il passo in più" di Francesco Pierucci

..."IL PASSO IN PIU'" di FRANCESCO PIERUCCI...
 
 
Ciao adorati amanti dei libri e bentornati nel mio blog!
Cosa vi state domandando? Se per caso io sia stata rapita, io abbia avuto un blocco del lettore e un periodo difficile o se semplicemente io abbia deciso di abbandonare il mio piccolo angolo di paradiso rappresentato da Lamiavitasonoilibri?
Sono qua per rispondere ad ogni vostro quesito: a rapirmi è stata la mia monotona routine scolastica e le infinite pagine da studiare e ho avuto un leggero blocco del lettore (ero una di quelle lettrici fermamente convinte che non potesse esistere nulla del genere e invece...un incubo), ma quel che è passato è passato, potete tirare un sospiro di sollievo.
Le vacanze estive sono incominciate e sono più carica che mai a tenervi compagnia sotto l'ombrellone con le mie recensioni! E' una promessa!
Bando alle ciance, parlo sempre troppo, lo so...
Oggi sono qua, per la prima volta, con una recensione su richiesta.
I vostri occhi hanno letto bene, si, oggi Lamiavitasonoilibri si lancia ufficialmente in un nuovo progetto, che è in fase di preparazione da circa un mese e mezzo.
Era da un po' che mi sentivo scoraggiata e che mi domandavo come mai il mio piccolo blog letterario non attirasse l'attenzione di scrittori e/o case editrici, stavo per cadere in uno stato di depressione inevitabile, quando mi è arrivata una mail inaspettata da uno scrittore, interessato a farmi leggere il suo libro e ad avere una recensione da me scritta.
Quando quella richiesta è passata sotto il mio sguardo attento e sorpreso ho pianto, sorriso e urlato al tempo stesso, una delle gioie più grandi che Lamiavitasonoilibri potesse darmi.
 
Sono lieta di annunciare che sono qui per parlarvi della mia ultima lettura, si tratta di un romanzo dalle sfumature autobiografiche, che narra di un uomo che decide di compiere un viaggio con destinazione ignota.
Il libro in questione è "Il passo in più" di Francesco Pierucci.
 
LA COPERTINA
 
Il titolo, "Il passo in più", vuole comunicare al lettore e agli occhi di chi legge queste quattro parole, anche per sbaglio, di compiere quel piccolo passo in più, che seppur insignificante rispetto agli altri infiniti passi della nostra esistenza, potrebbe fare un'enorme differenza.
Perché sono i piccoli gesti ad essere grandi, importanti e decisivi.
La copertina è molto particolare e ritrae l'elemento chiave dell'intera narrazione: una macchina da scrivere, una Underwood Standard, a cui il protagonista è particolarmente legato, in quanto solo attraverso i tasti, l'inchiostro e il suono prodotto dalle letterine schiacciate furiosamente in preda all'ispirazione di quella macchina lo fanno sentire vivo e qualcuno e in quanto questa preziosa reliquia doveva appartenere ad una persona a lui cara e ora passata a miglior vita.
Sarà proprio la Underwood Standard a spingere il protagonista a compiere un viaggio che gli cambierà per sempre la vita, ma gliela cambierà in positivo o negativo?
Per scoprirlo non vi resta che correre ad acquistare il libro...
 
LA TRAMA
Dopo il successo del suo primo romanzo "Il passo in più", uno scrittore non riesce più a ritrovare l'ispirazione.
Decide così di partire per un disperato viaggio on the road con la sua fidata Underwood Standard in cerca della creatività perduta.
Durante il suo percorso a bordo della sua auto sgangherata incontrerà suo malgrado una serie di personaggi decisamente grotteschi tra cui uno sceneggiatore obeso, un falacrofobico con manie dio grandezza e una pescivendola napoletana senza scrupoli.
Tra fughe, risate, arresti e incidenti di ogni tipo, il protagonista vivrà un'avventura surreale dalle forti tinte cinematografiche che sarà difficile dimenticare.
 
IL LIBRO
Versione cartacea: 16.00€, 219 pagine.
Versione digitale: non disponibile.
Casa editrice: NullaDie.
Autore: Francesco Pierucci.
Narratore: interno, a parlare è il protagonista stesso, nonché lo stesso scrittore.
Capitoli: prologo, prima parte (28 capitoli), seconda parte (18 capitoli), epilogo.
Scrittura: più che corretta dal punto di vista grammaticale e sintattico.
Sono davvero pochi i libri di autori italiani degni di essere chiamati libri e questo è uno di quelli.
Francesco Pierucci è riuscito perfettamente a calarsi nei panni del suo personaggio, parlando a se stesso, narrando di se stesso, mettendo alla prova se stesso e incoraggiando se stesso a vivere davvero, a fare della sua vita una cosa solo sua e ci è riuscito con una facilità estrema, questo risulta dalla lettura.
Quella facilità estrema non oso immaginare quanto debba essere stata difficile da simulare, eppure se l'è cavata egregiamente.
Lo scrittore è riuscito a parlare di se stesso a se stesso, cosa di estrema difficoltà e nel frattempo ha parlato di ognuno di noi ad ognuno di noi, giro contorto di parole, ma non esiste modo più perfettamente imperfetto per descrivere questa particolarità presente nel romanzo, particolare che non sempre riesce ad uno scrittore e che non sempre si trova in un libro.
Francesco Pierucci ha imprigionato tra le pagine differenti modi di vivere, differenti esistenze, differenti ideali e valori, differenti avventure, sogni e azioni combinati assieme, realizzando un libro con la L maiuscola.
Ho apprezzato ogni singola parola, ogni singolo consiglio indiretto di cui il lettore ha modo di leggere durante la narrazione e ogni singola decisione presa dai vari personaggi presenti all'interno della vicenda.
Si tratta di una storia dai risvolti autobiografici e non al tempo stesso, infatti lo scrittore non ha dato un nome al protagonista e guarda caso il protagonista è identico filo e per segno a Francesco Pierucci, quindi è palese la sua identità, ma al tempo stesso, durante la lettura a diventare protagonista è il lettore stesso, che attraverso la finta misteriosità e identità nascosta del protagonista si cala nei suoi panni, vivendo un'autentica avventura degna di un film.
Gli argomenti trattati sono molteplici, dalle sfumature più leggere e ilari a quelle più pesanti e tetre, affrontati meravigliosamente.
"Il passo in più" è uno di quei pochi libri "made in Italy" che è riuscito a crearsi un posto nel mio cuore, l'ho letto lentamente, gustandomelo e mi sono ritrovata in ogni singola parola scritta da questo incredibile scrittore.
I miei complimenti.
 
LA RECENSIONE
"Il passo in più" è consigliato a chi desidera evadere e compiere un viaggio on the road con destinazione ignota, a chi sente il bisogno di dover ritrovare se stesso, a chi desidera trovare una risposta alla sua sofferenza e a chi ha deciso che d'ora in avanti soffrirà, perché la sofferenza alberga in ognuno di noi ed è impossibile evitare uno scontro con essa, ma non proverà più dolore, perché il dolore è la diretta conseguenza di uno scontro con la sofferenza e di una successiva sconfitta.
Questo libro è consigliato a chi desidera leggere di un'avventura insolita e di un libro a tratti autobiografico per il lettore e per lo scrittore in contemporanea.
"Il passo in più" è consigliato al lettore che desidera leggere di una storia che è tutto fuorché convenzionale e monotona.
"Il passo in più" è consigliato a chi vive, perché lo vuole.
 
Il protagonista è ignoto, agli occhi della maggior parte della critica risulta essere lo scrittore stesso, ad altri un personaggio astratto attraverso il quale il lettore diventa il primo personaggio della vicenda.
Del protagonista si sa solo che è un uomo, che è uno scrittore, che ha pubblicato una raccolta di racconti ed il suo primo romanzo e che sta attraversando un periodo di crisi, gli manca l'ispirazione necessaria per riuscire a narrare qualcosa e la sua Underwood Standard continua a supplicarlo di scrivere anche solo una parola di senso compiuto.
 
Il libro si apre con un prologo, in cui lo scrittore/protagonista parla di se stesso a se stesso, attraverso uno specchio, dandosi dei consigli utili alla sopravvivenza esistenziale per poi imparare a vivere davvero, perché lo si vuole, non perché si è costretti.
_Parlami di te, ti prego, perché di me non so parlare.
Narrami della vita trasparente di cui non sono a conoscenza, illuminami riguardo la morte oscura che ci attende, ma per favore non fare domande. Rispetta il mio silenzio. Non mi giudicare.
Abbandona per me l'onnipresente alone atarassico che occlude l'anima e rifugiati per una volta nel tepore dei raggi solari. Come si sta?
Raccontamelo.
Sobbarcati tutte le responsabilità, anche quelle che non ti appartengono e lascia che il loro peso insostenibile ti renda più forte. Non ti autocommiserare.
Agisci seguendo il cuore oppure la mente, ma agisci.
Liberami dai ricordi angusti. Offuscami la memoria. Amputa le mie futili insicurezze.
Scarnifica le mie recondite pulsioni dall'epidermide. Assassina brutalmente la mia insistente voglia di rinascita.
Vietati la castrante timidezza.
Istruisci il tuo subconscio affinché riconosca il suo Super-Io.
Concediti il mescalinico lusso di credere che un giorno tutto si risolverà.
Illuditi di avere ogni cosa sotto controllo. Impazzisci cercando di comprendere che cosa è cambiato in te nel corso degli anni e, solo quando ti senti pronto, ammetti che niente è mutato.
Obnubila la tua mente debole con miriadi di sogni irrealizzati, con vagonate di desideri inespressi, con strascichi d'inseparabili speranze e poi liberatene in un attimo, come se non fossero mai esistiti.
Impara dagli altri, ma soprattutto da te stesso.
Smetti di fare tutto quello che hai pensato di fare e inizia a fare ciò che non hai mai pensato.
Affronta l'inaffrontabile e vivi l'invivibile, credi all'incredibile.
Decidi liberamente se la catarsi rappresenta la fine o un nuovo inizio.
Non ti limitare a riflettere sulla vita, ma trovane un senso e fallo tuo._
 
 Dopo questo incontro tra anime, ha inizio la prima parte o di come il protagonista imboccò la retta via della catarsi creativa.
Il suo primo romanzo, "Il passo in più", nel quale il protagonista ha affrontato la sua vita senza filtri, ha suscitato un successo clamoroso e il suo editore Max Mixes non vede l'ora di poter avere tra le mani un altro suo capolavoro.
Questo l'inizio della fine.
I giorni si susseguono, identici e grigi, si ritrova a fare i conti con un passato che sembra così lontano, ma che in realtà ha appena lasciato dietro l'angolo.
Gli è sempre piaciuto scrivere, ma improvvisamente si è reso conto di non avere niente di cui parlare, nessuna situazione da esplorare, nessun messaggio da trasmettere.
E per un aspirante scrittore non esiste niente di peggio.
Il suo primo scritto fu una poesia scritta da piccolo, per una bimba di cui era profondamente innamorato, dopodiché iniziò a scrivere racconti, a immaginare un mondo diverso nel quale potersi rifugiare dalle paure, dalle tristezze, dalle sofferenze, dalla morte e dalla vita stessa e ora si ritrova qui, davanti alla sua fedele macchina da scrivere in cerca dell'ispirazione.
Forse ognuno dei suoi personaggi è lui ed ha deciso di sparire con loro.
Si sente inutile, vuoto. Non dorme più e non pensa più. Passa la sue giornate davanti ad uno specchio, incredulo di essere cambiato così tanto e di essere rimasto sempre lo stesso.
Fino a quando uno strano sogno con protagonisti tre dei suoi scrittori preferiti non gli regala il coraggio di compiere un viaggio on the road, per tornare a prendere pieno possesso di sé e della sua Musa, l'ispirazione.
E' forse vero che bisogna essere disperati per affrontare le paure più grandi? La disperazione è forse l'unica cosa che non gli manca.
 
Deserto. Solo deserto.
Ed è così che si sveglia una mattina nella sua macchina sgangherata, con l'intenzione di compiere un viaggio senza destinazione.
Questo viaggio sarà la sua rinascita, la sua scoperta o la sua fine?
 
Per l'infinito deserto, il protagonista conoscerà molteplici strambi personaggi: una pescivendola napoletana molto esuberante, che si fa chiamare Anna La Pesciaiola, un curioso sceneggiatore obeso di nome Charlie Cough, una prostituta di nome Cassidy, un meccanico pazzo che per riparare un vetro della sua macchina ricorrerà ad una bandiera dalle sembianze razziste e che porterà all'arresto del protagonista, all'ira di due poliziotti di nome Freeman e Jackson e alla conoscenza di due detenuti molto particolari di nome Jules e Jim, un posto paradisiaco che gli farà conoscere Ezra, un anziano affetto da cecità ma che vede meglio di chiunque vedente, un falacrofobico di nome McMurphy e che porterà il protagonista alla F.I.F.A, la Federazione Internazionale per Fobie Affrontabili, un drive-in che gli darà l'opportunità di passare una serata con la Ragazza con la Gonna Rossa e tantissime altre persone che cambieranno il protagonista irrimediabilmente.
 
Charlie Cough avrà un ruolo fondamentale all'interno della vicenda ed è grazie a lui se il protagonista ha viaggiato per giorni infiniti sulle strade del deserto con una destinazione ben precisa, che purtroppo segnerà anche il capolinea di quella fantastica avventura.
Il protagonista prima e dopo di Charlie non sarà più lo stesso.
Charlie è stato soggetto ad apoptosi e non esiste niente di peggio.
Ed è qua che ha inizio la seconda parte, o di come quella via forse non è più così retta.
 
_Ben presto persi il conto dei giorni, delle ore, dei secondi. Quanto mancava per arrivare a casa?
Sorrisi. Pensai a tutte le persone che avevo conosciuto durante il viaggio.
A cosa era servito quel viaggio?
Sentii bisogno di compagnia e allora accesi la radio.
...
Jim Morrison e i The Doors confermarono quello che sapevo già.
Il mio viaggio era ormai finito._
 
E' arrivato a casa.
Sta contando i passi che lo separano dalla porta.
Uno.
Due.
Tre.
Quattro.
Cinque.
Sei.
Sette.
Otto.
Nove.
Dieci.
Un passo in più.
Il viaggio è finito.
Un nuovo viaggio inizia.
 
Il protagonista avrà ritrovato l'ispirazione oppure molto più di un banale momento di creatività?
 
COMMENTO PERSONALE
Ed eccomi qui a scrivere la mia prima recensione su richiesta, ancora non realizzo...
Il blog è ormai prossimo a compiere due anni di vita e mi ricordo, come fosse ieri, del primissimo post pubblicato, sembra passato poco tempo e invece eccomi qui, a compiere un grande passo verso un'ulteriore espansione del blog.
 
"Il passo in più" per un passo fondamentale de Lamiavitasonoilibri.
 
Che dire? Non sono mai stata così ansiosa di pubblicare una recensione prima d'ora e normalmente sono molto ansiosa, quindi vi lascio immaginare lo stato d'ansia in cui mi trovo in questo momento.
 
Innanzitutto, sono onorata di essere stata contattata da Francesco Pierucci e del fatto che lui abbia trovato il mio blog uno fra i più adatti a poter recensire il suo romanzo.
 
"Il passo in più" è uno di quei libri molto difficili da descrivere, in quanto le emozioni che si provano durante la sua lettura sono molteplici, in contrasto fra loro ed estremamente soggettive.
Mi sono ritrovata in ogni singola parola scritta da Francesco e ho apprezzato ogni singola scelta lessicale per esprimere un concetto, un'idea, una situazione, una condizione, un'emozione, una vita.
Nel corso della lettura ho avuto modo di constatare che le frasi sottolineate e i capitoli stellinati sono moltissimi e ciò significa che il libro non solo mi è piaciuto, ma mi ha anche trasmesso qualcosa, mi ha fatta sentire compresa, non sola e soprattutto viva.
 
Il libro si basa sulla crisi creativa di uno scrittore e sul viaggio on the road che decide di compiere per trovare l'ispirazione utile per poter elaborare un altro scritto.
Personalmente adoro viaggiare e ho trovato questo viaggio on the road uno dei più belli ed avventurosi mai letti, vorrei tanto essere stata al posto del protagonista, ma non si può avere tutto dalla vita, no? In compenso, sono più che contenta di aver avuto modo di compiere questo viaggio itinerante e senza destinazione attraverso le parole di Francesco, leggerei il suo romanzo infinite volte senza mai stancarmene.
 
Durante la lettura ho pensato, pensato e pensato, ho guardato dentro me stessa (cosa che non capita spesso per mia scelta), ho scoperto nuovi lati di me che prima erano sconosciuti e nascosti, ho riflettuto, ho parlato a me stessa attraverso le parole dello scrittore, ho cercato di dare un senso alla vita e di farlo mio, mi sono emozionata, ho pianto, ho riso e sorriso, in poche parole ho vissuto come nella mia vita non succede tutti i giorni, purtroppo.
 
Ho amato ogni singolo personaggio incontrato durante la narrazione, in particolare Charlie, credo sia una delle colonne portanti dell'intera vicenda.
Senza di lui la narrazione non è stata più la stessa, ha subito una variazione ed evoluzione, Charlie è il sole che reca luce all'ombra da cui è perseguitato lo scrittore.
Charlie è stato anche il mio sole, ma Francesco me ne ha privato e chiederò sicuramente dei chiarimenti al riguardo, ahah.
Non si può giocare così coi sentimenti di una povera lettrice Francesco! Che crudeltà!
Meno male che posso andare a trovare Charlie ogni volta che voglio fra le pagine de "Il passo in più".
Un altro personaggio che mi ha rubato il cuore è la Ragazza con la Gonna Rossa.
I capitoli in cui lei era presente sono stati i miei preferiti, in quanto romanticona, ho avuto la giusta dose di zucchero e amore anche fra le pagine di questo libro.
Un'altra colonna portante dell'intera narrazione è stato il protagonista, l'ho venerato e lo venero tutt'ora, il fatto che ai miei occhi sia stato una persona anonima ha aiutato ad ascoltare le parole dello scrittore come se fossero state pensate per me, in questo modo il messaggio è arrivato forte e chiaro e dire di amare il protagonista equivale a dire che, quindi, amo anche un po' me stessa e non avrei mai pensato di dire una cosa del genere...eppure.
 
Che dire? Ho adorato ogni singolo capitolo, pagina, frase, parola e lettera di questo libro.
 
Francesco Pierucci è riuscito a regalarmi un libro che porterò per sempre nel cuore.
Francesco Pierucci mi ha donato emozioni positive in un mondo che ne concede ben poche.
Francesco Pierucci mi ha aiutata a cercarmi, scoprirmi e accettarmi, il che non è per niente facile, è riuscito in una colossale impresa.
 
Consiglio e stra consiglio questo libro ad ogni lettore.
 
Spero di non aver deluso Francesco con questa mia recensione, perché lui con me non l'ha fatto assolutamente e lo ringrazio ancora infinitamente per avermi fatto conoscere il suo capolavoro. Perché "Il passo in più" è assolutamente un capolavoro.
Ancora tanti complimenti allo scrittore e che dire? Aspetto un sequel!
 
E piccolo spoiler: a breve troverete una sorpresa qui, online, riguardante "Il passo in più" di Francesco Pierucci...non vi anticipo altro.
 
IL MIO GIUDIZIO
 
 
 
 
La recensione è giunta al termine.
Non dimenticatevi di mettere un G+1 a questo post e di condividerlo dovunque e con chiunque!
Vi invito, inoltre, a iscrivervi come lettori fissi de Lamiavitasonoilibri!
 
Alla prossima recensione! (:
 
 
 
 
 

2 commenti:

Unknown ha detto...

Ciao scusami so che non c'entra ma in "Vorrei che fossi ancora tu" Andrea e Bea si lasciamo definitivamente? Perchè io ho letto il primo capitolo e vorrei leggere anche il secondo ma se si lasciano..😢

Lamiavitasonoilibri ha detto...

Ciao Noemi,
Ti ho risposto tramite mail. (: