2017-06-17

Intervista a... FRANCESCO PIERUCCI

...Chiacchiere librose in compagnia di
Francesco Pierucci...
 
 
Ciao adorati amanti dei libri e bentornati nel mio blog!
Come sta procedendo il vostro mese di giugno? Il mio molto lentamente, fortunatamente, fra alternanza scuola e lavoro, letture, pomeriggi in piscina, recensioni e varie sorprese per voi.
Eh già, avete letto bene...delle sorprese.
Oggi, infatti, sono qui con un post diverso dal solito.
Vi ho incuriosito?
 
Ho deciso di portarvi un'intervista rivolta ad uno scrittore che Lamiavitasonoilibri vi ha fatto conoscere, per la prima volta, pochi giorni fa.
Sto parlando del solo e unico Francesco Pierucci!
 
Francesco Pierucci mi aveva contatta per recensire il suo ultimo nuovo romanzo, "Il passo in più" e dopo averlo letto, non ancora del tutto pronta a tagliare la corda, gli ho richiesto un'intervista, perché sentivo di avere delle domande da fargli e di voler intrattenere un ulteriore legame con l'autore del libro che è riuscito ad aggiudicarsi una parte importante del mio cuore.

Avete dato un'occhiata alla recensione de "Il passo in più" di Francesco Pierucci?
Se non l'avete fatto, rimediate subito cliccando qui:
Il passo in più.
Se invece avete letto l'articolo e sapete che libro fantastico sia "Il passo in più" e che scrittore speciale sia Francesco Pierucci, scorrete verso il basso e continuate a leggere, non ne rimarrete delusi.
 
Bando alle ciance, siete curiosi di sapere cos'ha da dirci Francesco Pierucci?
Iniziamo subito con le numerose domande da me poste e al quale lo scrittore ha risposto con garbo, sincerità, chiarezza e sentimento.
 
Ciao Francesco, grazie per aver accettato di essere intervistato per il blog Lamiavitasonoilibri.
Iniziamo con dei quesiti generici.
1. In che situazione, in quale luogo e in che parte della giornata ami scrivere i tuoi libri, generalmente?
"Non ho né un luogo, né un orario prestabiliti.
Tutto dipende dall'ispirazione.
Quando ho un'idea la devo scrivere subito, non importa dove o con chi sono."
 
2. Quando hai scritto, per la prima volta, qualcosa di tuo?
"Credo di aver iniziato a scrivere seriamente al liceo.
La prima cosa che ho scritto, se non sbaglio, era un thriller politico ambientato nella Roma antica.
La seconda cosa che ho scritto è il soggetto di Vita da Clown che trovi ne "Il passo in più"."

3. Da cosa nasce la tua passione per la lettura e scrittura? Preferisci leggere o scrivere?
"La mia passione per la scrittura nasce dalla passione per la lettura e viceversa.
Adoro perdermi nei meandri della fantasia sia da lettore che da scrittore."

4. Perché hai deciso di iniziare a scrivere?
"Credo di aver deciso quando ho iniziato a leggere i libri de Il battello a vapore. Sono stati i primi a farmi capire quanto fosse entusiasmante far entusiasmare un lettore."

5. Quando scrivi ti preoccupi del giudizio delle altre persone o questo rappresenta un problema secondario?
"Mi preoccupo soprattutto del giudizio di persone fidate tra parenti e amici.
Poi, ovvio, se una decina di lettori sconosciuti mi dice la stessa cosa, allora probabilmente sarà vera... ."

6. Oltre a scrivere leggi, quale genere narrativo prediligi? Libro/i e autore/i preferiti?
"Mi piacciono molto i gialli e la fantascienza.
Adoro la Christie e Dick, oltre che Carver."

7. Ci sono stati momenti in cui rischiavi di scrivere cose di cui avevi letto il un libro?
"Questo no. In realtà mi capita con le scene dei film.
Quasi tutto quello che ho scritto nel romanzo si rifa', consciamente o no, a inquadrature cinematografiche."

8. Quando scrivi ti concentri sulla fluidità del testo o questa caratteristica può passare in secondo piano, rispetto all'impatto che devono avere le parole?
"Per la prima stesura mi focalizzo sulla rilevanza delle parole scelte.
Una volta che vado a rileggere il romanzo mi occupo di sistemare eventuali mancanze di ritmo o pause."

9. Utilizzi trucchetti personali per far risultare alcune frasi o invece tendi a uniformare lo scritto, affinché sia una narrazione lineare e scorrevole?
"Mi piace molto scrivere frasi di una parola sola.
O sperimentare, come per alcuni capitoli de "Il passo in più", con le pagine bianche o i flussi di pensiero."

10. Hai qualche consiglio da dare a tutte quelle persone che hanno una storia da raccontare, qualcosa da dire o un messaggio da trasmettere?
"Gli direi di cercare e trovare la forma di comunicazione a loro più adatta: per me è stata la scrittura, ma potrebbe essere un film, una canzone, una poesia..."

Ora parliamo de "Il passo in più" (recensione qui), il tuo ultimo romanzo.

1. La prima domanda che sorge spontanea è: c'è dell'autobiografico nel tuo libro?
Se si, quanto?
"C’è molto di autobiografico nel libro. Non tanto nelle avventure strampalate del protagonista, quanto nelle sue riflessioni ed emozioni."

2. Quali sono state le difficoltà più grandi riscontrate durante la scrittura del tuo romanzo? Come le hai risolte?
"La difficoltà più grande che ho avuto è stata di voler scrivere un romanzo e di non avere idee. L’ho superata scrivendo di uno scrittore che non ha ispirazione per il suo romanzo."

3. Quanto hanno influito il tuo vissuto e la tua vita nella scrittura del tuo libro?
"Tantissimo. Non credo di riuscire a scrivere qualcosa che mi sia totalmente estraneo. Ci deve sempre essere qualcosa che mi rappresenti: la personalità, il modo di pensare, i sentimenti, ecc."

4. Perché fra tutti i titoli possibili hai scelto proprio "Il passo in più"?
"Per due motivi: il passo in più è sia quello che ho fatto da scrittore nello sperimentare il formato romanzo (il mio primo), sia quello del protagonista per ritrovare l’ispirazione.
Inoltre, il titolo è legato alla mia raccolta di racconti precedente, “Dieci piccoli passi”, che spero di farti leggere a breve…"

5. Per descrivere i personaggi del tuo romanzo ti sei riferito a qualcuno o è tutto frutto della tua fantasia?
"Sono quasi tutti presi da film che mi piacciono."

6. Se i personaggi sono ispirati alla realtà, a chi ti sei riferito e perché?
"I personaggi ispirati alla realtà sono pochi ma ci tengo molto.
Sono i miei genitori, il mio editore e la parmigiana di mia madre."

7. Se i personaggi sono fantastici, come dai vita a qualcuno che sostanzialmente non esiste?
"Prendo spunto dai film e inserisco un determinato personaggio in un contesto totalmente nuovo che ritengo interessante ai fini della narrazione."

8. Ogni singolo personaggio all'interno della narrazione credo sia una parte di te, quanta e quale parte?
"100%. Ognuno mi rappresenta in qualche modo e per un determinato aspetto della vita."

9. Cosa tiene legati fra di loro i vari personaggi?
"Credo l’involontario tentativo di sconquassare l’esistenza del protagonista."

10. Ambientazione e narrazione sono strettamente legati?
"Decisamente. L’ambientazione del libro è la metafora dell’ispirazione: si parte dal deserto per poi arrivare al verde rigoglioso.

11. Cosa ti ha dato l'ispirazione per la scrittura de "Il passo in più"?
"Credo 8e1/2 di Fellini."

12. C'è un collegamento particolare tra te ed il protagonista? Il protagonista sei tu?
"In parte sono io. Giustamente, come hai fatto notare nella recensione, il personaggio non ha un nome… ."

13. C'è un collegamento particolare fra te e tutti gli altri personaggi della narrazione? Quale?
"La voglia di dissacrare ogni singolo aspetto della vita."

DOMANDA - SPOILER
14. Una delle domande a cui tengo di più e che riguarda Charlie Cough.
Che ruolo ha all'interno della narrazione per te? Perché la scelta di farlo morire?
*Che crudeltà, era uno dei miei personaggi preferiti!*
Charlie è fondamentale per me, perché rappresenta la mia personalità più creativa e demenziale.
Ho scelto di farlo morire perché il protagonista doveva riuscire a cavarsela da solo per poter finire il suo viaggio interiore."

15. Da romanticona quale sono, non potevo non chiederti nulla della Ragazza con la Gonna Rossa. Esiste davvero? A cosa si deve la scelta della sua comparsa all'interno della narrazione?
"La Ragazza con la Gonna Rossa esiste ed è la cosa più bella che mi sia capitata. L’ho inserita nella narrazione perché rappresentava l’incarnazione della creatività."

16. Ogni singolo personaggio è stato fondamentale per la riuscita de "Il passo in più". Esattamente, che ruolo ha ciascuno di loro?
"Ogni personaggio aiuta il protagonista a capire che non ha bisogno di nessun aiuto."

17. Il prologo e l'epilogo sono pressoché uguali, come mai questa scelta?
"In realtà sono uguali solo in apparenza.
Volevo trasmettere al lettore una sensazione di circolarità che però potesse avere una sfumatura più complessa (c’è un motivo se prologo ed epilogo si chiamano “sé idem” e “sé ipse”)."

18. Hai in progetto di scrivere un sequel de "Il passo in più" o di scrivere altri romanzi?
"Qualcuno mi ha consigliato di scrivere uno spin-off su Charlie ma non so se sia il caso… Al momento ho un’idea per un romanzo che però devo ancora definire. So solo che si chiamerà “L’equilibrio del canguro”."

19. La tua frase preferita all'interno del libro? La tua scena preferita? Il tuo personaggio preferito?
"Domande difficili…Rispondo così, senza pensare: la mia frase preferita potrebbe essere “Il tempo, quando lotti con i demoni ancestrali della paura e dell’angoscia, perde valore. Lo spazio invece ne acquista”, la scena forse è quella con Anna la Pesciaiola, il personaggio sicuramente il buon Charlie."

Grazie Francesco per aver risposto alle mie domande e per averci tenuto compagnia, ancora tanti complimenti per il tuo nuovo romanzo!
Non vedo l'ora di leggere altri tuoi lavori!
"Vi ricordo che "Il passo in più" è ora acquistabile online e in libreria in versione cartacea.
Per maggiori info cliccare qui.
Alla prossima Francesco!
 
L'intervista è giunta al termine, vi invito a mettere un G+1 al post e di condividerlo dovunque e con chiunque vogliate.
E' possibile, inoltre, iscriversi come lettore fisso de Lamiavitasonoilibri, attraverso le varie modalità di iscrizione presenti a destra. Buona iscrizione!
 
Al prossimo post! (:

Nessun commento: