2018-06-17

COLLABORAZIONE con ANDREA CANGIOTTI

Recensione su richiesta - Collaborazione
"LA QUARTA RAGNATELA"
di ANDREA CANGIOTTI

Buona domenica miei adorati lettori e bentornati nel favoloso mondo de Lamiavitasonoilibri! (:

3,2,1...estate in arrivo!
Siete impazienti di passare ore ed ore sotto il sole o sotto l'ombrellone in compagnia di un buon libro? 
Voglio dare il benvenuto a questa calda stagione con una collaborazione intrapresa con la giovane e talentosa Andrea Cangiotti, autrice de "La quarta ragnatela"...curiosi di scoprire se sarà questa la vostra prima lettura estiva?

LA COPERTINA

Il titolo è la principale chiave di lettura offerta dalla scrittrice al lettore, per aprire le porte del proprio cuore e quelle del libro stesso, rendendo possibile un viaggio all'interno delle sue pagine profumate e di se stessi.
Siamo esseri umani, delle creature perfettamente imperfette, che come fanno sbagliano e, in quanto tali, nel corso della nostra esistenza rimaniamo impigliati in molteplici ragnatele, ci divincoliamo con tutta la forza possibile, ma le vie d'uscita sono solamente due: o ci si riesce a liberare o si rimane imprigionati in quel groviglio di problemi, ostacoli, emozioni contrastanti, pregiudizi, oscurità e malessere per sempre
Si può evitare una ragnatela, passandoci semplicemente accanto o ritrovarcisi dentro, lottando per vivere e rimanere se stessi, è un obbligo a cui non possiamo sfuggire?
Decidendo di intraprendere tale lettura, il lettore decide di compiere tre differenti viaggi, questo grazie ad altrettanti distinti racconti, ognuno dei quali offre una chiave di lettura e non solo, utile ad aprire le porte dei molteplici mondi narrati, non resta che capire a quale di essi si appartiene...
L'immagine di copertina offre possibilità di interpretazione piuttosto ampie, a mio parere raffigura una ragnatela (sotto forma di rete) che piano piano scompare, rompendosi e lasciando a chi vi era imprigionato la libertà di vivere, consapevole di una fine e di essere se stesso, senza preoccuparsi dei pregiudizi.

LA TRAMA
Michele è un avvocato che deve difendere, assieme al padre Michelangelo, Peter, un fisico accusato di tentato omicidio premeditato.
L'accusa ha basato le proprie motivazioni su due eventi.
Il primo vede Peter intromettersi nel lavoro di un chimico, Luciano, vittima dell'esperimento fallito.
Il secondo si basa sul fatto che il fisico aveva indosso una tuta ignifuga che gli ha permesso di uscire illeso dall'esplosione, dovuta allo stesso esperimento non riuscito.
Mentre Peter deve cercare di sopravvivere in carcere, Michele deve affrontare la propria paura per il padre.
Yrou, un maestro giapponese diventato amico del giovane avvocato, spiegherà a quest'ultimo la "teoria della quarta ragnatela".
Un giallo che trova il suo intento formativo nella scienza e nella musica e segue i lenti passi della giustizia, trascinando il lettore dalle aule di tribunale fino alla vita in carcere.
Prefazione di Flavio Vetrano.

IL LIBRO
Titolo: "La quarta ragnatela"
Autrice: Andrea Cangiotti
Casa editrice: Edizioni Eracle
Pagine: 290
Prezzo:consultabile su iBS e la Feltrinelli.it 
Genere: thriller politico
Scrittura: vorrei saper scrivere come Andrea Cangiotti e non solo, vorrei anche essere perfettamente e totalmente in grado di comprendere le creazioni della sua penna, poiché durante la lettura ho faticato parecchio per riuscire a mantenere alto il livello di concentrazione e a carpire il senso di ogni singola frase, se non parola.
Tenendo conto della mia giovane età e della vastità di ogni singolo argomento esistente del quale si potrebbe intavolare un dibattito, ammetto e riconosco di essere ancora "piccola" a livello intellettuale (c'è sempre un margine di crescita ed il mio è enorme); è forse questa la causa di tale difficoltà cognitiva o, più semplicemente, questo genere letterario non rientra nelle mie corde?
Mettendo da parte questa personale e per me enorme limitatezza, ho apprezzato lo scritto della Cangiotti e se mai un giorno sarò destinata a dover intrappolare tra le pagine la mia essenza spero di esserne in grado come lei, che riesce in questa ardua impresa, cavandosela più che egregiamente.
La sua scrittura pura, priva di sbavature e concisa, permette al lettore di leggere anche tra le righe, potendo così compiere un viaggio interiore, alla ricerca del proprio io, assolutamente libero dalle ragnatele formatesi in seguito ad anni di pregiudizi, limitazioni, esitazioni ed emozioni contrastanti.

LA RECENSIONE
"La quarta ragnatela" è dedicato a tutti noi, schiavi delle congetture e dei pregiudizi, che popolano costantemente le nostre vite.
Questo manoscritto è consigliato a chi desidera immergersi tra le pagine di un libro capace di insinuarsi nell'animo del lettore, impedendogli di fuggire prima di essere arrivato alla propria catarsi.
"La quarta ragnatela" è dedicato a chi è stanco di condurre un'esistenza imprigionata tra i meschini grovigli di una ragnatela sociale ed è alla ricerca di una via d'uscita.

Ad ispirare Andrea Cangiotti nella creazione di una piccola grande parte de "La quarta ragnatela" è stato  Ermal Meta, che nel 2016, durante un'intervista, ha dichiarato di essere contento di "rappresentare" il suo Paese, l'Albania, perché attualmente in Italia c'è ancora la tendenza a parlare di questo luogo solo in occasione di crimini commessi dagli albanesi e ciò è ovviamente sbagliato, poiché offende un'intera popolazione e ha affermato, inoltre, che ovunque si possono trovare mele marce, anche nel frutteto più bello e che l'Albania è un pese bellissimo, ricco di arte e cultura.
La scrittrice, vedendo in quest'uomo un simbolo di speranza per chi vive con difficoltà l'essere etichettato con la parola "straniero", decide di ispirarsi a lui per la creazione di una delle tre storie presenti all'interno del manoscritto, che vede protagonista una famiglia albanese ingiustamente accusata di truffa aggravata, solo per aver commesso un reato minore necessario per tentare di aggirare i limiti assai ristretti della discriminazione sociale.
Perseguendo gli ideali di giustizia e dissoluzione da preconcetti e disuguaglianza sociale, si giunge alle altre due narrazioni presenti all'interno del romanzo, che vedono protagonisti un fisico alle prese con una causa legale e una pena da scontare all'interno di una cella, a seguito di un esperimento finito nel peggiore dei modi e un giovane ed insicuro legale, figlio di un affermato avvocato del quale è succube e nutre timore.

La teoria della quarta ragnatela di Yrou potrebbe essere la chiave di risoluzione, non resta che cadere in trappola di tre distinte ragnatele e vedere quale delle due opzioni si realizza, quella che porta alla catarsi o all'autodistruzione?

Tutti meritiamo di essere liberi dalle ragnatele in cui ci imbattiamo nel corso della vita e che sembrano non sparire mai del tutto...

NEL LIBRO
...
Quella splendida trama avvolgerà inestricabilmente una preda, il cui divincolarsi può portare a due destini contrapposti, rimanere sempre più invischiato sino a perdere la propria esistenza, o riuscire a convogliare sufficienti energie per frantumare quella prigione.
Al di là della metafora, Andrea Cangiotti mostra un breve squarcio di vita in cui si intrecciano molte esistenze e dove i pregiudizi sono la materia prima con cui gli uomini, simultaneamente tessitori e vittime, creano ragnatele in cui si imprigionano più o meno coscientemente.
Pregiudizi spesso sciocchi, privi di ogni base o strategia compiuta, ma che proprio per questa caratteristica si impossessano degli esseri umani con soave e letale levità.
...
Una società che ha perso i propri punti di riferimento.
Prefazione di Flavio Vetrano -

LA MIA OPINIONE
"La quarta ragnatela" è quel che si suol dire un libro difficile, la sua lettura è stata letteralmente una sfida per me, a causa delle difficoltà di comprensione riscontrate durante alcuni passi dell'opera, credo di essere ancora troppo limitata per affrontare questioni di così grande rilevanza, tuttavia, tirando le somme, è stato interessante e costruttivo accettare tale competizione e confronto con me stessa. 

Il libro si articola in tre differenti storie, eppure ognuna di esse riesce magicamente ad intrecciarsi con le altre, creando un connubio perfetto di suspense, ricerca di risoluzioni e chiavi di lettura, realizzazione di concetti fondamentali come la giustizia e la dissoluzione dei pregiudizi che da troppo tempo dominano la società, limitandola e liberazione d'animo.
Attraverso questa narrazione si compie un viaggio, che partendo dal passato percorre il presente per giungere sino al futuro, attraverso il quale si ha modo di accompagnare i personaggi sul personale luogo di battaglia, passando da stanze di tribunale a carceri di massima sicurezza.
Un altro viaggio si compie, invece, attraverso le varie tematiche affrontate: la paura, il coraggio, la giustizia, i pregiudizi, la risoluzione, l'amore, la musica, la fisica e la chimica, il diritto, la catarsi...tutte diverse chiavi per differenti mondi, ognuno dei quali offre al lettore molteplici visioni di se stesso, portandolo a sceglierne una sola, quella che gli permetterà di liberarsi della ragnatela in cui è caduto vittima. 

"La quarta ragnatela" è un esperimento, in quanto Andrea Cangiotti amalgama diverse trame, personaggi e catarsi, offrendo così una visione a trecentosessanta gradi delle tematiche da lei affrontate, dando vita ad un romanzo ricco di spunti di riflessione apparentemente contrastanti, che mettono alla prova il lettore, costringendolo a scegliere una via per tentare di divenire libero, esattamente come ci provano Peter, Maren e Michele, i protagonisti indiscussi della vicenda.
Esattamente come quest'ultimo, anche io spero di trovare pace grazie all'amore, perché si sa, tutti noi viviamo con questo, come principale scopo (l'inguaribile romantica e divoratrice di romanzi rosa che è in me si fa sentire anche in questa occasione, ops).
Ritenendomi fiduciosa nei confronti di questa sorta di esperimento sociale sotto forma di romanzo, invito qualsiasi lettore a parteciparvi.

"La quarta ragnatela": un varco per l'universo della fantasia celebrale e un manuale per riuscire finalmente ad abbattere le proprie paure, attraverso una delle vie intraprese dai tre protagonisti di questa narrazione.
A chi assomigliate di più? A Peter, Maren o Michele? 
Non vi resta che immergervi nella lettura e scoprirlo...

IL MIO GIUDIZIO
Le difficoltà di comprensione e di adattamento ad un genere letterario per me del tutto sconosciuto hanno minato questa esperienza letteraria, influendo negativamente sul mio giudizio, riconoscendo però il magnifico lavoro di Andrea Cangiotti e il fatto che, leggendolo tra qualche anno, probabilmente potrò apprezzarlo maggiormente.

Alla prossima recensione! (:

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