I palloncini ci sono, è giunta l'ora di celebrare la prima uscita edita Sága Edizioni! (:
Casa è semplicemente un momento da cui non vi è bisogno di fuggire.
Ancora non se ne parla abbastanza purtroppo, ma il Venezuela sta morendo e gli attimi felici sono ormai un lontano ricordo da cui per molti è stato necessario allontanarsi prima di rimetterci le penne, come un povero pettirosso finito sfortunatamente nelle grinfie del gatto.
LA COPERTINA
Lo sguardo perso nel passato, la voce sommessa per trattenere le emozioni contrastanti e un silenzio che urla mentre la mano stringe una fragile vita, strappandola dalla morte e allontanandola da ciò che ama.
Forse un grazioso pettirosso tornerà ad abitare i rami di un albero, cambiando la vita di un essere umano, probabilmente dello stesso che ha reso possibile che l'uccellino continui a cinguettare...
LA TRAMA
Augusto è un uomo metodico e ordinato, nella cui vita non c'è spazio per i sentimenti.
Così, mentre lui crea sempre più barriere con le emozioni, gli anni passano. Rodica, la sua governante, prova a mostrargli che ci sono attimi, situazioni e momenti che non tornano più, ma Augusto non vuole rivivere quello che è stato con Jelena: un amore sospeso.
Le giornate trascorrono tutte uguali tra studio e lezioni in università - e discussioni con Rodica -, quando nella quotidianità di Augusto incombe l'ombra del passato: il Venezuela, le sue origini, lo richiamano come un canto urgente e misterioso.
Solo Augusto deve scegliere cosa fare: se seguire il suo istinto e abbattere la barriera dei sentimenti o rifugiarsi ancora una volta nella razionalità.
IL LIBRO
Titolo: Come le ali del pettirosso
Autore: Giordano Alfonso Ricci
Editore: Sága Edizioni
Collana: Thalia
Pagine: 486
Versione cartacea: €15,90
Versione digitale: €3,99
Genere: narrativa generale
Scrittura: un allegro cinguettio, proveniente dalle pagine di carta anziché da un groviglio di rami, mi ha cambiata irrimediabilmente conducendomi in un viaggio dove la sopravvivenza viaggia di pari passo con l'amore per i propri cari, siano questi nostri familiari o meno.
La penna di Giordano Ricci ha scritto un libro per la vita perché, che ci si trovi in cammino verso il confine con la Colombia o si stia semplicemente percorrendo il sentiero della propria esistenza, le sfide da affrontare sono le medesime.
LA RECENSIONE
"Come le ali del pettirosso" è il rumore dei passi che ripercorrono le orme lasciate in precedenza dagli stessi piedi o da altri con una loro storia da raccontare, per tornare indietro e scegliere la strada giusta.
Augusto D.B. è un uomo che si pone molte domande, illudendosi di possedere ogni risposta e anche qualcuna di più grazie all'esistenza delle semplici parole che lui possiede totalmente e con le quali gli è possibile ingannare tutti, persino se stesso.
Rodica, la sua governante di origini rumene, è forse l'unica a non pendere dalle labbra del venezuelano trapiantato in terreno romano; sarà perché parlano due lingue diverse o forse perché Augusto non è poi così convincente nelle vesti di uomo cinico, apatico e restio a qualsiasi genere di legame affettivo.
A sconvolgere l'intera esistenza di Augusto ed ogni suo credo è, ironia della sorte, proprio una donna, Anna Marini, che lo mette davanti ad una cruda realtà.
L'uomo non è mai stato in grado di chiudere definitivamente nessuna porta e la soglia di un passato molto importante è appena stata nuovamente spalancata, dopo essere rimasta accostata per ben venticinque anni.
Augusto D.B. è padre, di una certa Mila nata altrettanti anni prima e che ora si trova dietro le sbarre di un carcere venezuelano e nonno, di Elena che ad appena tre anni è sola e si trova in una parrocchia di Caracas in attesa di essere data in affido.
Eppure Jelena anni prima, guardandolo negli occhi, gli aveva giurato che fosse tutto a posto...evidentemente il ragazzino di molto tempo fa non aveva conferito significato ed importanza corretti a quella frase, peccato non sia possibile domandarli nuovamente alla donna, deceduta quattro anni prima in un incidente stradale a Berlino.
Augusto, dopo tale scoperta, non è più in possesso di alcuna certezza.
Mila ed Elena potrebbero non essere davvero sue parenti e dunque l'intera vicenda potrebbe non riguardarlo per niente ma, indipendentemente dal patrimonio genetico, l'uomo è in dovere con la prima donna e forse l'unica che abbia mai amato.
Salvare una giovane dalle sbarre dell'INOF (Istituto Nacional de Orientamento Feminina, a Los Teques) e una bimba dall'incertezza di un futuro è il minimo che Augusto possa fare nei confronti del suo primo amore.
Il rumore della zip del trolley che viene chiusa, precede il ronzio del motore dell'aereo che lo porterà alle radici e a scontrarsi con una verità che nessun giornale o rete televisiva racconta.
Il Venezuela non è più il Paese che Augusto salutò anni prima e Mila ed Elena non sono più le uniche ad essere in pericolo...ora lo è anche lui.
Eseguire un test di paternità pare insensato da quando l'uomo ha poggiato i propri piedi sul suolo venezuelano, scegliendo di risalire la china per tornare sui suoi passi e cercare di cambiare il cammino intrapreso, per conferire nuovo significato alla propria vita.
Augusto è disposto a tutto per scagionare Mila, accusata di essere in possesso di droga ai controlli dell'aeroporto prima di salire su un volo per Milano e per assicurarsi la tutela di Elena, accudita da alcune suore e da Padre Mariano che mette la dimora del Signore a disposizione dei bisognosi.
Una mazzetta di dollari, illegali in Venezuela seppur l'unico denaro che conta, e un coniglietto di pezza sono le uniche armi di cui dispone per incontrare le due donne che ormai fanno parte della sua vita.
Da quelli ad una Glock nascosta dietro la schiena, sotto alla maglietta, è un attimo...
La vita offre sempre una seconda occasione per non commettere i medesimi errori, Augusto ha imparato da questi ed è pronto ad affrontare il giusto cammino, insieme ai caminantes alla volta della salvezza, illegale o meno che sia, abbracciando una giovane donna per scaldarla dal gelo sprezzante delle Ande e mettendosi in spalle uno scricciolo che lascia orme piccolissime sul terreno.
NEL LIBRO
A volte succedono cose che cambiano destini che sembrano già scritti.
Il suo lo aveva disegnato da solo.
Si era barricato dietro il bisogno di sopravvivere, perché l'amore che non aveva lasciato libero, in seguito lo avrebbe dapprima inseguito, poi di nuovo maledetto.
L'ultima volta decise che l'amore in fondo era una cosa inutile.
Una roba a tempo che ha una parabola e che inevitabilmente spegne le sue passioni prima o poi.
Aveva dedotto che l'uomo alla fine, anche il più straordinario, finisce per triturare ogni cosa nella ripetitività delle cose quotidiane. E scelse per lui il destino del deserto dei sentimenti.
LA MIA OPINIONE
L'inchiostro della penna di Giordano Ricci non ha macchiato solamente le pagine del libro, bensì anche la mia anima e ogni singola frase è incisa nel cuore, laddove non sbiadirà mai.
"Come le ali del pettirosso" è un esperimento, chiunque lo leggerà percorrerà il proprio cammino, in compagnia di Augusto D.B. e avrà modo di comprendere se è troppo tardi per scegliere di cambiare percorso o se invece potrà disporre di una seconda occasione e di una mano da afferrare nella solitudine della riflessione sulla propria vita.
Sfogliare cinquecento pagine è stato un viaggio, non ancora giunto al termine nemmeno voltata l'ultima pagina.
Ho avuto in tasca migliaia di dollari con la paura mi venisse tagliata la gola, ho avuto il terrore di non sentire l'allarme che precede la chiusura delle sbarre, ho visto gli occhi sbarrati di Mila quando veniva maltrattata dalle altre detenute, ho trattato con la malavita venezuelana per ottenere favori che chiamati in altro modo costituiscono reati, ho mangiato arepas e al tempo stesso razionato cibo e vivande, ho tenuto le dita sul grilletto di una pistola, ho sentito il rumore che producono i denti quando battono per il freddo, ho lottato per la salvezza e mi sono sentita viva.
Non si tratta quindi del mio genere letterario favorito, ma di un libro che mi accompagnerà nella vita, molto meglio direi e ho avuto comunque il mio finale Harmony, niente male quindi!
Giordano Ricci, in questo libro, vuole rinchiudere la scomoda verità taciuta del Venezuela, affrontare i risultati frutto delle nostre scelte, non per forza sbagliate e rendere noto come male e bene spesso si fondano, sino a divenire indistinguibili.
Tra le righe, poi, si trovano le piccole cose e sono proprio quelle a legare il tutto e a dare un senso profondo ad una narrazione che altro non è che la realtà che ciascuno si trova ad affrontare ogni giorno.
Ho promesso, insieme a Elena, di non piangere e ho versato solo qualche lacrima...giusto qualcuna.
IL MIO GIUDIZIO
Alla prossima recensione!
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